Page 276 - Giorgio Vasari
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VITA DI TADDEO GADDI FIORENTINO PITTORE
È bella e veramente utile e lodevole opera premiare in ogni luogo
largamente la virtù et onorare colui che l'ha, perché infiniti ingegni,
che talvolta dormirebbono, eccitati da questo invito, si sforzano con
ogni industria di non solamente apprendere quella, ma divenirvi
dentro eccellenti, per solevarsi e venire a grado utile et onorevole,
onde ne segua onore alla patria loro, et a se stessi gloria e ricchezze,
e nobiltà a' discendenti loro, che da cotali principii sollevati, bene
spesso divengono e ricchissimi e nobilissimi, nella guisa che per
opera di Taddeo Gaddi pittor fecero i descendenti suoi. Il quale
Taddeo di Gaddo Gaddi fiorentino, dopo la morte di Giotto, il quale
l'aveva tenuto a battesimo e dopo la morte di Gaddo era stato suo
maestro ventiquattro anni, come scrive Cennino di Drea Cennini
pittore da Colle di Val d'Elsa, essendo rimaso nella pittura, per
giudizio e per ingegno fra i primi dell'arte e maggiore di tutti i suoi
condiscepoli, fece le sue prime opere, con facilità grande datagli da la
natura più tosto che acquistata con arte, nella chiesa di Santa Croce
in Firenze nella cappella della sagrestia, dove insieme con i suoi
compagni, discepoli del morto Giotto, fece alcune storie di S. Maria
Maddalena, con belle figure et abiti di que' tempi bellissimi e
stravaganti. E nella capella de' Baroncelli e Bandini, dove già aveva
lavorato Giotto a tempera la tavola, da per sé fece nel muro alcune
storie in fresco di Nostra Donna, che furono tenute bellissime. Dipinse
ancora sopra la porta della detta sagrestia la storia di Cristo,
disputante coi Dottori nel tempio, che fu poi mezza rovinata, quando
Cosimo Vecchio de' Medici fece il noviziato, la capella e 'l ricetto
dinanzi alla sagrestia, per metter una cornice di pietra sopra la detta
porta. Nella medesima chiesa dipinse a fresco la capella de' Bellacci e
quella di Santo Andrea, allato a una delle tre di Giotto, nella quale
fece quando Iesù Cristo tolse Andrea dalle reti e Pietro, e la
crucifissione d'esso Apostolo, cosa veramente, et allora ch'ella fu
finita e ne' giorni presenti ancora, commendata e lodata molto. Fece
sopra la porta del fianco, sotto la sepoltura di Carlo Marsupini aretino,