Page 243 - Giorgio Vasari
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altri Santi fatti da lui, e sotto quelli il nome suo e di suo padre.

               D'Andrea rimase Nino suo figliuolo che attese alla scultura, et in S.

               Maria  Novella  di  Firenze  fu  la  sua  prima  opera,  perché  vi  finì  di
               marmo  una  Nostra  Donna  stata  cominciata  dal  padre,  la  quale  è
               dentro alla porta del fianco a lato alla cappella de' Minerbetti. Andato
               poi a Pisa, fece nella Spina una Nostra Donna di marmo dal mezzo in

               su,  che  allatta  Gesù  Cristo  fanciulletto  involto  in  certi  panni  sottili,
               alla  quale  Madonna  fu  fatto  fare  da  messer  Iacopo  Corbini  un
               ornamento di marmo l'anno 1522, et un altro molto maggiore e più
               bello  a  un'altra  Madonna,  pur  di  marmo  e  intera,  di  mano  del

               medesimo  Nino,  nell'attitudine  della  quale  si  vede  essa  Madre
               porgere  con  molta  grazia  una  rosa  al  Figliuolo,  che  la  piglia  con
               maniera  fanciullesca  e  tanto  bella,  che  si  può  dire  che  Nino
               cominciasse veramente a cavare la durezza de' sassi e ridurgli alla

               vivezza  delle  carni,  lustrandogli  con  un  pulimento  grandissimo.
               Questa figura è in mezzo a un S. Giovanni et a un S. Piero di marmo,
               che è nella testa il ritratto di Andrea di naturale. Fece ancora Nino per
               un altare di S. Caterina pur di Pisa due statue di marmo, cioè una

               Nostra Donna et un angelo che l'annunzia, lavorate, sì come l'altre
               cose sue, con tanta diligenza, che si può dire che le siano le migliori
               che  fussino  fatte  in  que'  tempi.  Sotto  questa  Madonna  annunziata
               intagliò Nino nella basa queste parole: A dì primo di febraio 1370. E

               sotto l'angelo: Queste figure fece Nino figliuolo d'Andrea Pisano. Fece
               ancora altre opere in quella città et in Napoli, delle quali non accade
               far menzione.

               Morì Andrea d'anni settantacinque l'anno milletrecentoquarantacinque
               e fu sepolto da Nino in S. Maria del Fiore con questo epitaffio:



               Ingenti Andreas jacet hic Pisanus in urna,

               marmore qui potuit spirantes ducere vultus,

               et simulacra Deum mediis imponere, templis,

               ex aere, ex auro candenti, et pulcro elephanto.
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