Page 225 - Giorgio Vasari
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Ora,  tornando  a  Agostino  e  Agnolo,  furono  loro  discepoli  molti  che
               dopo loro feciono molte cose d'architettura e di scultura in Lombardia
               et  altri  luoghi  d'Italia,  e  fra  gl'altri  maestro  Iacopo  Lanfrani  da
               Vinezia, il quale fondò S. Francesco d'Imola e fece la porta principale
               di  scultura,  dove  intagliò  il  nome  suo  et  il  millesimo,  che  fu  l'anno

               1343;  et  in  Bologna  nella  chiesa  di  S.  Domenico,  il  medesimo
               maestro  Iacopo  fece  una  sepoltura  di  marmo  per  Giovanni  Andrea
               Calduino  dottore  di  legge  e  segretario  di  papa  Clemente  Sesto,  et

               un'altra, pur di marmo e nella detta chiesa molto ben lavorata, per
               Taddeo Peppoli conservator del popolo e della Iustizia di Bologna; et
               il medesimo anno, che fu l'anno 1347, finita questa sepoltura, o poco
               inanzi, andando maestro Iacopo a Vinezia sua patria, fondò la chiesa
               di  S.  Antonio  che  prima  era  di  legname,  a  richiesta  d'uno  abate

               fiorentino  dell'antica  famiglia  degl'Abati,  essendo  doge  messer
               Andrea         Dandolo:         la      quale        chiesa       fu      finita      l'anno
               milletrecentoquarantanove.

               Iacobello  ancora  e  Pietro  Paulo  viniziani,  che  furono  discepoli
               d'Agostino  e  d'Agnolo,  feciono  in  S.  Domenico  di  Bologna  una

               sepoltura  di  marmo  per  messer  Giovanni  da  Lignano,  dottore  di
               legge,  l'anno  1383.  I  quali  tutti  e  molti  altri  scultori  andarono  per
               lungo spazio di tempo seguitando in modo una stessa maniera, che
               n'empierono tutta l'Italia. Si crede anco che quel pesarese, che oltre

               a  molte  altre  cose  fece  nella  patria  la  chiesa  di  S.  Domenico,  e  di
               scultura  la  porta  di  marmo  con  le  tre  figure  tonde,  Dio  Padre,  S.
               Giovanni Batista, e S. Marco, fusse discepolo d'Agostino e d'Agnolo, e
               la maniera ne fa fede. Fu finita questa opera l'anno 1385.

               Ma perché troppo sarei lungo se io volessi minutamente far menzione
               dell'opere che furono da molti maestri di que' tempi fatte di questa

               maniera, voglio che quello che n'ho detto così in generale per ora mi
               basti;  e  massimamente  non  si  avendo  da  cotali  opere  alcun
               giovamento, che molto faccia per le nostre arti.

               De' sopra detti mi è paruto far menzione, perché, se non meritano
               che di loro si ragioni a lungo, non sono anco dall'altro lato stati tali,

               che si debba passarli del tutto con silenzio.
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