Page 197 - Giorgio Vasari
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saltare  d'Erodiade,  e  la  prontezza  d'alcuni  serventi  presti  ai  servigi

               della  mensa.  Nella  medesima  sono  due  storie  di  S.  Giovanni
               Evangelista maravigliose, cioè quando risuscita Drusiana, e quando è
               rapito in cielo. Nella terza, ch'è de' Giugni, intitolata agl'Apostoli, sono
               di mano di Giotto dipinte le storie del martirio di molti di loro. Nella

               quarta che è dall'altra parte della chiesa verso tramontana, la quale è
               de'  Tosinghi  e  degli  Spinelli,  e  dedicata  all'Assunzione  di  Nostra
               Donna,  Giotto  dipinse  la  natività,  lo  sposalizio,  l'essere  annunziata,

               l'adorazione  de'  Magi  e  quando  ella  porge  Cristo  piccol  fanciullo  a
               Simeone, che è cosa bellissima: perché oltre a un grande affetto che
               si  conosce  in  quel  vecchio  ricevente  Cristo,  l'atto  del  Fanciullo,  che
               avendo  paura  di  lui  porge  le  braccia  e  si  rivolge  tutto  timorosetto
               verso la madre, non può essere né più affettuoso né più bello. Nella

               morte poi di essa Nostra Donna sono gli Apostoli, et un buon numero
               d'Angeli con torchi in mano, molto belli.

               Nella capella de' Baroncelli in detta chiesa è una tavola a tempera di
               man di Giotto, dove è condotta con molta diligenza l'incoronazione di
               Nostra Donna, et un grandissimo numero di figure piccole, et un coro

               di Angeli e di Santi molto diligentemente lavorati. E perché in questa
               opera è scritto a lettere d'oro il nome suo et il millesimo, gl'artefici
               che  considereranno  in  che  tempo  Giotto  senza  alcun  lume  della
               buona  maniera  diede  principio  al  buon  modo  di  disegnare  e  di

               colorire, saranno forzati averlo in somma venerazione.
               Nella medesima chiesa di S. Croce sono ancora sopra il sepolcro di

               marmo di Carlo Marzupini aretino un Crucifisso, una Nostra Donna, un
               S. Giovanni e la Madalena a' piè della croce; e dall'altra banda della
               chiesa  a  punto  dirimpetto  a  questa,  sopra  la  sepoltura  di  Lionardo
               aretino  è  una  Nunziata  verso  l'altar  maggiore,  la  qual  è  stata  da

               pittori moderni, - con poco giudizio di chi ciò ha fatto fare -, ricolorita.
               Nel  refettorio  è,  in  un  albero  di  croce,  istorie  di  S.  Lodovico,  e  un
               cenacolo di mano del medesimo; e negli armarii della sagrestia storie
               di figure piccole della vita di Cristo e di S. Francesco.

               Lavorò  anco  nella  chiesa  del  Carmine  alla  cappella  di  S.  Giovanni

               Batista tutta la vita di quel Santo divisa in più quadri: e nel palazzo
               della  Parte  Guelfa  di  Firenze,  è  di  sua  mano  una  storia  della  fede
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