Page 1880 - Giorgio Vasari
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man manca sopra il pomo della spada, che ha cinta, e con la destra il
bastone [di] generale, avendo dietro per investitura, che va dreto alle
colonne, una Minerva di mezzo rilievo, che stando in aria tiene con
una mano una bacchetta ducale, come quella de' dogi di Vinezia, e
con l'altra una bandiera, drentovi l'insegna di San Marco, e tra l'altre
due colonne nell'altra investitura è la Virtù militare armata col cimiero
in capo, con il semprevivo sopra e con l'impresa nella corazza d'uno
ermellino che sta sopra uno scoglio circondato dal fango, con lettere
che dicano: "Potius mori quam faedari", e con l'insegna Fregosa; e
sopra è una Vittoria con una ghirlanda di lauro et una palma nelle
mani. Sopra la colonna, architrave, fregio e cornice è un altro ordine
di pilastri, sopra le cimase de' quali stanno due figure di marmo tonde
e due trofei pur tondi e della grandezza delle altre figure.
Di queste due statue una è la Fama in atto di levarsi a volo,
accennando con la man dritta al cielo e con una tromba che suona, e
questa ha sottili e bellissimi panni attorno e tutto il resto ignuda, e
l'altra è fatta per la Eternità, la quale è vestita con abito più grave e
sta in maestà, tenendo nella man manca un cerchio dove ella guarda,
e con la destra piglia un lembo di panno dentrovi palle, che denotano
vari secoli, con la sfera celeste cinta dalla serpe, che con la bocca
piglia la coda; nello spazio del mezzo sopra il cornicione che fa fare e
mette in mezzo queste due parti, sono tre scaglioni dove seggano
due putti grandi et ignudi, i quali tengono un grande scudo con l'elmo
sopra, drentovi l'insegna Fregosa, e sotto i detti scalini è di paragone
un epitaffio di lettere grandi dorate. La quale tutta opera è
veramente degna d'essere lodata, avendola il Danese condotta con
molta diligenza, e dato bella proporzione e grazia a quel
componimento, e fatto con gran studio ciascuna figura. È il Danese
non pure, come s'è detto, eccellente scultore, ma anco buono e molto
lodato poeta, come l'opere sue ne dimostrano apertamente, onde ha
sempre praticato et avuto stretta amicizia con i maggiori uomini e più
virtuosi dell'età nostra. E di ciò anco sia argomento questa detta
opera, da lui stata fatta molto poeticamente. È di mano del Danese
nel cortile della Zecca di Vinezia, sopra l'ornamento del pozzo, la
statua del Sole ignuda, in cambio della quale vi volevano que' signori