Page 187 - Giorgio Vasari
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ne sa altro. E questo basti aver detto di Gaddo Gaddi, quanto alle
               cose di musaico.

               Di pittura poi fece molte tavole, e fra l'altre quella che è in S. Maria
               Novella nel tramezzo della chiesa alla capella dei Minerbetti, e molte
               altre  che  furono  in  diversi  luoghi  di  Toscana  mandate.  E  così
               lavorando  quando  di  musaico  e  quando  di  pittura,  fece  nell'uno  e

               nell'altro  esercizio  molte  opere  ragionevoli,  le  quali  lo  mantennero
               sempre in buon credito e reputazione. Io potrei qui distendermi più
               oltre in ragionare di Gaddo, ma perché le maniere dei pittori di que'
               tempi non possono agl'artefici per lo più gran giovamento arrecare, le

               passerò  con  silenzio,  serbandomi  a  essere  più  lungo  nelle  vite  di
               coloro, che avendo migliorate l'arti, possono in qualche parte giovare.

               Visse  Gaddo  anni  settantatré,  e  morì  nel  1312  e  fu  in  S.  Croce  da
               Taddeo  suo  figliuolo  onorevolmente  sepelito.  E  sebbene  ebbe  altri
               figliuoli,  Taddeo  solo,  il  quale  fu  alle  fonti  tenuto  a  battesimo  da
               Giotto, attese alla pittura, imparando primamente i principii da suo

               padre, e poi il rimanente da Giotto. Fu discepolo di Gaddo, oltre a
               Taddeo  suo  figliuolo,  come  s'è  detto,  Vicino  pittor  pisano,  il  quale
               benissimo lavorò di musaico alcune cose nella tribuna maggiore del
               Duomo di Pisa, come ne dimostrano queste parole che ancora in essa

               tribuna  si  veggiono:  Tempore  Domini  Johannis  Rossi  Operarii  istius
               ecclesiae,  Vicinus  pictor  incepit  et  perfecit  hanc  imaginem  Beatae
               Mariae;  sed  Majestatis,  et  Evangelistae,  per  alios  inceptae,  ipse
               complevit  et  perfecit,  Anno  Domini  1321,  de  mense  Septembris.

               Benedictum sit nomen Domini Dei nostri Jesu Christi. Amen.

               Il  ritratto  di  Gaddo  è  di  mano  di  Taddeo  suo  figliuolo  nella  chiesa
               medesima di S. Croce nella capella de' Baroncelli in uno sposalizio di
               Nostra Donna, e accanto gli è Andrea Tafi. E nel nostro libro detto di
               sopra, è una carta di mano di Gaddo fatta a uso di minio come quella

               di Cimabue, nella quale si vede quanto valesse nel disegno.

               Ora  perché  in  un  libretto  antico,  dal  quale  ho  tratto  queste  poche
               cose  che  di  Gaddo  Gaddi  si  sono  raccontate,  si  ragiona  anco  della
               edificazione di S. Maria Novella, chiesa in Firenze de' frati Predicatori,
               e veramente magnifica e onoratissima, non passerò con silenzio da
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