Page 1682 - Giorgio Vasari
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Intanto,  essendo  venuto  a  Roma  Francesco  Primaticcio,  pittore
               bolognese,  del  quale  si  parlerà  in  altro  luogo,  si  servì  molto  del
               Vignuola in formare una gran parte dell'antichità di Roma, per portare
               le forme in Francia e gettarne poi statue di bronzo simili all'antiche;
               della  qual  cosa  speditosi  il  Primaticcio,  nell'andare  in  Francia

               condusse seco il Vignuola per servirsene nelle cose di architettura e
               perché  gl'aiutasse  a  gettare  di  bronzo  le  dette  statue  che  avevano
               formate, sì come nell'una e nell'altra cosa fece con molta diligenza e

               giudizio.  E  passati  duoi  anni,  se  ne  tornò  a  Bologna,  secondo  che
               aveva promesso al conte Filippo Pepoli, per attendere alla fabrica di
               San Petronio. Nel qual luogo consumò parecchi anni in ragionamenti e
               dispute  con  alcuni,  che  seco  in  quei  maneggi  competevano,  senza
               avere fatto altro che condurre e fatto fare con i suoi disegni il navilio

               che  condusce  le  barche  drento  a  Bologna,  là  dove  prima  non  si
               accostavano a tre miglia, della qual opera non fu mai fatta né la più
               utile né la migliore, ancor che male ne fosse rimunerato il Vignuola,

               inventore di così utile e lodevole impresa. Essendo poi l'anno 1550
               creato  papa  Giulio  Terzo,  per  mezzo  del  Vasari  fu  accommodato  il
               Vignuola  per  architetto  di  Sua  Santità  e  datogli  particolar  cura  di
               condurre l'Acqua Vergine, e d'essere sopra le cose della vigna di esso
               papa Giulio, che prese volentieri a suo servigio il Vignuola per avere

               avuto  cognizione  di  lui  quando  fu  legato  di  Bologna.  Nella  quale
               fabrica et altre cose che fece per quel Pontefice, durò molta fatica,
               ma ne fu male remunerato. Finalmente avendo Alessandro cardinale

               Farnese conosciuto l'ingegno del Vignuola e sempre molto favoritolo
               nel fare la sua fabrica e palazzo di Caprarola, volle che tutto nascesse
               dal capriccio, disegno et invenzione del Vignuola, e nel vero non fu
               punto  manco  il  giudizio  di  quel  signore  in  fare  elezione  d'un
               eccellente architettore, che la grandezza dell'animo in mettere mano

               a così grande e nobile edifizio, il quale, ancor che sia in luogo che si
               possa  poco  godere  dall'universale  essendo  fuor  di  mano,  è
               nondimeno  cosa  maravigliosa  per  sito  e  molto  il  proposito  per  chi

               vuole ritirarsi alcuna volta dai fastidii e tumulti della città. Ha dunque
               questo  edificio  forma  di  pentagono  ed  è  spartito  in  quattro
               appartamenti  senza  la  parte  dinanzi,  dove  è  la  porta  principale,
               dentro  alla  quale  parte  dinanzi  è  una  loggia  di  palmi  quaranta  in
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