Page 1679 - Giorgio Vasari
P. 1679

sua quiete e conduceva il transito di Nostra Donna e gli Apostoli, che
               sono intorno al cataletto. Et avendo anco in quel mentre preso per
               Federigo una capella da farsi in fresco nella chiesa de' preti riformati
               del Gesù, alla guglia di San Mauro, esso Federigo vi mise subitamente
               mano.

               Mostrava  Taddeo  (fingendosi  sdegnato  per  avere  Federigo  troppo

               penato a tornare) non curarsi molto della tornata di lui, ma nel vero
               l'aveva  carissima,  come  si  vide  poi  per  gl'effetti,  conciò  fusse  che
               gl'era di molta molestia l'avere a provedere la casa (il quale fastidio
               gli  soleva  levare  Federigo),  et  il  disturbo  di  quel  loro  fratello  che

               stava  all'orefice;  pure,  giunto  Federigo,  ripararono  a  molti
               inconvenienti  per  potere  con  animo  riposato  attendere  a  lavorare.
               Cercavano in quel mentre gl'amici di Taddeo dargli donna, ma egli,
               come colui che era avezzo a vivere libero e dubitava di quello che le

               più  volte  suole  avenire,  cioè  di  non  tirarsi  in  casa,  insieme  con  la
               moglie, mille noiose cure e fastidii, non si volle mai risolvere; anzi,
               attendendo  alla  sua  opera  della  Trinità,  andava  facendo  il  cartone
               della facciata maggiore, nella quale andava il salire di Nostra Donna

               in cielo, mentre Federigo fece in un quadro San Piero in prigione, per
               lo signor Duca d'Urbino, et un altro dove è una Nostra Donna in cielo,
               con alcuni Angeli intorno, che doveva essere mandato a Milano; un
               altro, che fu mandato a Perugia, un'Occasione.

               Avendo il cardinale di Ferrara tenuto molti pittori e maestri di stucco
               a  lavorare  a  una  sua  bellissima  villa,  che  ha  a  Tigoli,  vi  mandò

               ultimatamente  Federigo  a  dipignere  due  stanze,  una  delle  quali  è
               dedicata alla Nobiltà e l'altra alla Gloria, nelle quali si portò Federigo
               molto bene e vi fece di belle e capricciose invenzioni, e ciò finito se
               ne  tornò  a  Roma  alla  sua  opera  della  detta  capella  conducendola,

               come ha fatto, a fine; nella quale ha fatto un coro di molti Angeli e
               variati splendori, con Dio Padre che manda lo Spirito Santo sopra la
               Madonna,  mentre  è  dall'angelo  Gabriello  annunziata,  e  messa  in
               mezzo  da  sei  Profeti  maggiori  del  vivo  e  molto  belli.  Taddeo

               seguitando  intanto  di  fare  nella  Trinità  in  fresco  l'assunta  della
               Madonna, pareva che fosse spinto dalla natura a far in quell'opera,
               come ultima, l'estremo di sua possa; e di vero fu l'ultima; perciò che
   1674   1675   1676   1677   1678   1679   1680   1681   1682   1683   1684