Page 1651 - Giorgio Vasari
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Santa Elena comanda ad alcuni Ebrei che le insegnino le dette croci;

               nella terza quando, non volendo essi insegnarle, ella fa mettere in un
               pozzo  colui  che  le  sapeva,  e  nella  quarta  quando  colui  insegna  il
               luogo dove tutte e tre erano sotterrate; le quali quattro storie sono
               belle  oltre  ogni  credenza  e  condotte  con  molto  studio.  Nelle  facce

               dalle bande sono altre quattro storie, cioè due per faccia, e ciascuna
               è  divisa  dalla  cornice  che  fa  l'imposta  dell'arco  sopra  cui  posa  la
               crocera  della  volta  di  detta  capella:  in  una  è  Santa  Elena  che  fa

               cavare  d'un  pozzo  la  Croce  santa  e  l'altre  due,  e  nella  seconda
               quando quella del Salvatore sana un infermo. Ne' quadri di sotto a
               man ritta, la detta Santa quella di Cristo riconosce nel risuscitare un
               morto sopra cui è posta, nell'ignudo del quale morto mise Daniello
               incredibile studio per ritrovare i muscoli e rettamente tutte le parti

               dell'uomo.  Il  che  fece  ancora  in  coloro  che  gli  mettono  addosso  la
               croce e nei circonstanti che stanno tutti stupidi a veder quel miracolo;
               et oltre ciò è fatto con molta diligenza un bizzarro cataletto con una

               ossatura  di  morto  che  l'abbraccia,  condotto  con  bella  invenzione  e
               molta  fatica.  Nell'altro  quadro,  che  a  questo  è  dirimpetto,  dipinse
               Eraclio  imperadore,  il  quale  scalzo,  a  piedi  et  in  camicia  messe  la
               Croce di Cristo nella porta di Roma, dove sono femine, uomini e putti
               ginocchioni  che  l'adorano,  molti  suoi  baroni  et  uno  staffiere  che  gli

               tiene il cavallo. Sotto per basamento sono per ciascuna due femine di
               chiaro  scuro  e  fatte  di  marmo,  molto  belle,  le  quali  mostrano  di
               reggere dette storie, e sotto l'arco primo della parte dinanzi fece nel

               piano per lo ritto due figure grandi quanto il vivo: un San Francesco di
               Paula,  capo  di  quell'ordine  che  uffizia  la  detta  chiesa,  et  un  San
               Ieronimo vestito da cardinale, che sono due bonissime figure, sì come
               anche sono quelle di tutta l'opera, la quale condusse Daniello in sette
               anni e con fatiche e studio inestimabile. Ma perché le pitture che son

               fatte  per  questa  via  hanno  sempre  del  duro  e  del  difficile,  manca
               quest'opera  d'una  certa  leggiadra  facilità  che  suole  molto  dilettare.
               Onde  Daniello  stesso,  confessando  la  fatica  che  aveva  durata  in

               quest'opera  e  temendo  di  quello  che  gl'avenne  e  di  non  essere
               biasimato, fece per suo capriccio e quasi per sua defensione sotto i
               piedi di detti due Santi due storiette di stucco di basso rilievo, nelle
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