Page 1646 - Giorgio Vasari
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quale  imparò  in  poco  tempo,  non  pure  a  disegnare  benissimo,  ma

               ancora a colorire ottimamente. Andato poi col suo maestro a Vinezia,
               vi prese tante pratiche di gentiluomini, che essendovi da lui lasciato
               fece conto di volere che quella città fusse sua patria, e così presovi
               moglie, vi si è stato sempre et ha lavorato in pochi altri luoghi che a

               Vinezia. In sul campo di S. Stefano dipinse già la facciata della casa
               de' Loredani di storie colorite a fresco molto vagamente, e fatte con
               bella maniera; dipinse similmente a San Polo quella de' Bernardi, et

               un'altra dietro a San Rocco, che è opera bonissima. Tre altre facciate
               di chiaro scuro ha fatto molto grandi, piene di varie storie: una a San
               Moisè, la seconda a San Cassiano e la terza a Santa Maria Zebenigo.
               Ha dipinto similmente a fresco in un luogo detto Treville, appresso
               Trevisi, tutto il palazzo de' Priuli, fabrica ricca e grandissima, dentro e

               fuori, della quale fabrica si parlerà a luogo nella vita del Sansovino. A
               Pieve di Sacco ha fatto una facciata molto bella et a Bagnuolo, luogo
               de' frati di Santo Spirito di Vinezia, ha dipinto una tavola a olio, et ai

               medesimi padri ha fatto nel convento di Santo Spirito il palco, o vero
               soffittato  del  loro  refettorio,  con  uno  spartimento  pieno  di  quadri
               dipinti, e nella testa principale un bellissimo cenacolo. Nel palazzo di
               San Marco ha dipinto nella sala del doge le sibille, i profeti, le virtù
               cardinali e Cristo con le Marie, che gli sono state infinitamente lodate.

               E  nella  già  detta  libraria  di  San  Marco,  fece  due  storie  grandi,  a
               concorrenza  degli  altri  pittori  di  Vinezia,  de'  quali  si  è  ragionato  di
               sopra. Essendo chiamato a Roma dal cardinale Emulio, dopo la morte

               di Francesco, finì una delle maggiori storie che sieno nella detta sala
               dei  re,  e  ne  cominciò  un'altra,  e  dopo  essendo  morto  papa  Pio
               Quarto,  se  ne  tornò  a  Venezia,  dove  gli  ha  dato  la  Signoria  a
               dipignere  in  palazzo  un  palco  pieno  di  quadri  a  olio,  il  quale  è  a
               sommo  delle  scale  nuove.  Il  medesimo  ha  dipinto  sei  molto  belle

               tavole  a  olio:  una  in  San  Francesco  della  Vigna,  all'altare  della
               Madonna; la seconda nella chiesa de' Servi all'altar maggiore; la terza
               ne'  fra'  minori;  la  quarta  nella  Madonna  dell'Orto;  la  quinta  a  San

               Zacaria e la sesta a San Moisè, e due n'ha fatto a Murano, che sono
               belle e fatte con molta diligenza e bella maniera.

               Di questa Giuseppe, il quale ancor vive e si fa eccellentissimo, non
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