Page 1650 - Giorgio Vasari
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questa opera bene oltre modo, ancor che vi mettesse assai tempo.
               Dopo,  avendo  il  medesimo  Perino  dato  a  fare  a  Daniello  un  fregio

               nella sala del palazzo di Messer Agnolo Massimi con molti partimenti
               di stucco et altri ornamenti e storie de' fatti di Fabio Massimo, si portò
               tanto  bene  che  veggendo  quell'opera  la  signora  Elena  Orsina  et
               udendo  molto  lodare  la  virtù  di  Daniello,  gli  diede  a  fare  una  sua

               capella nella chiesa della Trinità di Roma, in su 'l monte dove stanno i
               frati di San Francesco di Paula, onde Daniello mettendo ogni sforzo e
               diligenza  per  fare  un'opera  rara  la  quale  il  facesse  conoscere  per
               eccellente pittore, non si curò mettervi le fatiche di molti anni. Dal

               nome  dunque  di  quella  signora,  dandosi  alla  capella  il  titolo  della
               croce  di  Cristo  Nostro  Salvatore,  si  tolse  il  suggetto  de'  fatti  di  S.
               Elena. E così nella tavola principale, facendo Daniello Gesù Cristo che
               è  deposto  di  croce  da  Gioseffo  e  Nicodemo  et  altri  Discepoli,  lo

               svenimento di Maria Vergine sostenuta sopra le braccia da Madalena
               et  altre  Marie,  mostrò  grandissimo  giudizio  e  di  esser  raro  uomo,
               perciò che, oltre al componimento delle figure che è molto ricco, il
               Cristo è ottima figura et un bellissimo scorto, venendo coi piedi inanzi

               e  col  resto  in  dietro.  Sono  similmente  belli  e  difficili  scorti  e  figure
               quelli  di  coloro  che  avendolo  sconfitto,  lo  reggono  con  le  fascie
               stando  sopra  certe  scale  e  mostrando  in  alcune  parti  l'ignudo  fatto
               con  molta  grazia.  Intorno  poi  a  questa  tavola  fece  un  bellissimo  e

               vario  ornamento  di  stucchi  pieno  d'intagli,  e  con  due  figure  che
               sostengono con la testa il frontone, mentre con una mano tengono il
               capitello  e  con  l'altra  cercano  mettere  la  colonna  che  lo  regga,  la
               quale è posta da piè in sulla basa sotto il capitello, la quale opera è

               fatta con incredibile diligenza.
               Nell'arco  sopra  la  tavola  dipinse  a  fresco  due  sibille,  che  sono  le

               migliori figure di tutta quell'opera, le quali sibille mettono in mezzo la
               finestra  che  è  sopra  il  mezzo  di  detta  tavola  e  dà  lume  a  tutta  la
               capella, la cui volta è divisa in quattro parti con bizzarro, vario e bello
               spartimento  di  stucchi  e  grottesche,  fatte  con  nuove  fantasie  di

               maschere e festoni, dentro ai quali sono quattro storie della Croce e
               di Santa Elena madre di Gostantino. Nella prima è quando avanti la
               Passione del Salvatore sono fabricate tre croci; nella seconda quando
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