Page 1552 - Giorgio Vasari
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vasi,  paesi,  casamenti  e  verdure,  in  tanto  che  niun  de'  giovani  di
               quella  scuola  il  superava.  Ma  sopratutto  si  dilettò  sommamente  di
               fare  uccelli  di  tutte  le  sorti,  di  maniera,  che  in  poco  tempo  ne
               condusse  un  libro  tanto  vario  e  bello,  che  egli  era  lo  spasso  et  il
               trastullo  di  Raffaello.  Appresso  il  quale  dimorando  un  fiamingo

               chiamato Giovanni, il quale era maestro eccellente di far vagamente
               frutti, foglie e fiori similissimi al naturale, se bene in maniera un poco
               secca e stentata, da lui imparò Giovanni da Udine a fargli belli come il

               maestro, e, che è più, con una certa maniera morbida e pastosa, la
               quale  il  fece  in  alcune  cose,  come  si  dirà,  riuscire  eccellentissimo.
               Imparò anco a far paesi con edifizii rotti, pezzi d'anticaglie e così a
               colorire in tele, paesi e verzure, nella maniera che si è dopo lui usato
               non pur dai fiaminghi, ma ancora da tutti i pittori italiani;

               Raffaello  adunque,  che  molto  amò  la  virtù  di  Giovanni,  nel  fare  la

               tavola della Santa Cecilia, che è in Bologna, fece fare a Giovanni un
               organo che ha in mano quella Santa, il quale lo contrafé tanto bene
               dal vero, che pare di rilievo, et ancora tutti gli strumenti musicali che
               sono a' piedi di quella Santa, e, quello che importò molto più, fece il

               suo dipinto così simile a quello di Raffaello, che pare d'una medesima
               mano. Non molto dopo cavandosi da San Piero in Vincola fra le ruine
               et  anticaglie  del  palazzo  di  Tito  per  trovar  figure,  furono  ritrovate
               alcune  stanze  sotterra,  ricoperte  tutte  e  piene  di  grotteschine,  di

               figure  piccole  e  di  storie  con  alcuni  ornamenti  di  stucchi  bassi.  Per
               che,  andando  Giovanni  con  Raffaello,  che  fu  menato  a  vederle,
               restarono l'uno e l'altro stupefatti della freschezza, bellezza e bontà
               di  quell'opere,  parendo  loro  gran  cosa  ch'elle  si  fussero  sì  lungo

               tempo conservate; ma non era gran fatto non essendo state tocche
               né vedute dall'aria, la quale col tempo suole consumare, mediante la
               varietà  delle  stagioni,  ogni  cosa.  Queste  grottesche  adunque  (che
               grottesche furono dette dell'essere state entro alle grotte ritrovate)

               fatte con tanto disegno, con sì varii e bizzarri capricci e con quegli
               ornamenti  di  stucchi  sottili,  tramezzati  di  varii  campi  di  colori,  con
               quelle  storiettine  così  belle  e  leggiadre,  entrarono  di  maniera  nel
               cuore e nella mente a Giovanni, che datosi a questo studio, non si

               contentò d'una sola volta o due disegnarle e ritrarle. E riuscendogli il
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