Page 1546 - Giorgio Vasari
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Santa  Maria  Nuova  e  vescovo  di  Cortona,  in  una  tavola  la  Nostra
               Donna,  San  Giovanni  Battista  e  San  Romualdo,  et  al  medesimo,
               avendolo ben servito, fece alcun'altr'opere, delle quali non accade far
               menzione.  Ritrasse  poi  le  tre  forze  d'Ercole,  che  già  dipinse  nel
               palazzo de' Medici Anton Pollaiolo, per Giovambattista della Palla che

               le mandò in Francia. Avendo fatto Ridolfo queste e molte altre pitture
               e trovandosi in casa tutte le masserizie da lavorare il musaico, che
               furono di Davit suo zio e di Domenico suo padre, et avendo anco da

               lui imparato alquanto a lavorare, deliberò voler provarsi a far alcuna
               cosa  di  musaico  di  sua  mano;  e  così  fatto,  veduto  che  gli  riusciva,
               tolse a far l'arco che è sopra la porta della chiesa della Nunziata, nel
               quale fece l'Angelo che annunzia la Madonna; ma perché non poteva
               aver pacienza a commettere que' pezzuoli, non fece mai più altro di

               quel mestiere. Alla Compagnia de' Battilani a sommo il Campaccio, a
               una loro chiesetta, fece in una tavola l'Assunzione di Nostra Donna
               con un coro d'Angeli e gl'Apostoli intorno al sepolcro; ma essendo per

               disaventura la stanza dove ell'era, stata piena di scope verdi da far
               bastioni  l'anno  dell'assedio,  quell'umidità  rintenerì  il  gesso  e  la
               scortecciò tutta, onde Ridolfo l'ebbe a rifare e vi si ritrasse dentro.
               Alla pieve di Giogoli, in un tabernacolo che è in sulla strada, fece la
               Nostra  Donna  con  due  Angeli,  e  dirimpetto  a  un  mulino  de'  padri

               romiti di Camaldoli, che è di là dalla Certosa in sull'Ema, dipinse in un
               altro tabernacolo a fresco molte figure, per le quali cose veggendosi
               Ridolfo  essere  adoperato  a  bastanza  e  standosi  bene  e  con  buone

               entrate, non volle altrimenti stillarsi il cervello a fare tutto quello che
               arebbe  potuto  nella  pittura,  anzi  andò  pensando  di  vivere  da
               galantuomo e pigliarsela come veniva. Nella venuta di papa Leone a
               Firenze,  fece  in  compagnia  di  suoi  amici  e  garzoni  quasi  tutto
               l'apparato di casa Medici, acconciò la sala del papa e l'altre stanze,

               facendo  dipignere  al  Puntormo,  come  si  è  detto,  la  capella.
               Similmente  nelle  nozze  del  duca  Giuliano  e  del  duca  Lorenzo  fece
               gl'apparati delle nozze et alcune prospettive di comedie, e perché fu

               da que' signori per la sua bontà molto amato, ebbe molti ufficii per
               mezzo  loro  e  fu  fatto  di  collegio  come  cittadino  onorato.  Non  si
               sdegnò  anco  Ridolfo  di  far  drapelloni,  stendardi  et  altre  cose  simili
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