Page 1421 - Giorgio Vasari
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fece fare dopo l'opera del Borgherini, da Iacopo Puntormo, stimolato
dal sentirlo infinitamente lodare, in un quadro l'adorazione de' Magi
che andarono a Cristo in Betelem. Nella quale opera, avendo Iacopo
messo molto studio e diligenza, riuscì nelle teste et in tutte l'altre
parti varia, bella e d'ogni lode dignissima. E dopo fece a Messer Goro
da Pistoia, allora segretario de' Medici, in un quadro la testa del
Magnifico Cosimo vecchio de' Medici dalle ginocchia in su, che è
veramente lodevole, e questa è oggi nelle case di Messer Ottaviano
de' Medici nelle mani di Messer Alessandro suo figliuolo, giovane,
oltre la nobiltà e chiarezza del sangue, di santissimi costumi,
letterato e degno figliuolo del Magnifico Ottaviano e di madonna
Francesca, figliuola di Iacopo Salviati e zia materna del signor duca
Cosimo. Mediante quest'opera, e particolarmente questa testa di
Cosimo, fatto il Puntormo amico di Messer Ottaviano, avendosi a
dipignere al Poggio a Caiano la sala grande, gli furono date a
dipignere le due teste, dove sono gl'occhi che danno lume - cioè le
finestre - dalla volta infino al pavimento; per che Iacopo, disiderando
più del solito farsi onore, sì per rispetto del luogo e sì per la
concorrenza degl'altri pittori che vi lavoravano, si mise con tanta
diligenza a studiare, che fu troppa; perciò che guastando e rifacendo
oggi quello che avea fatto ieri, si travagliava di maniera il cervello,
che era una compassione, ma tuttavia andava sempre facendo nuovi
trovati con onor suo e bellezza dell'opera. Onde, avendo a fare un
Vertunno con i suoi agricultori, fece un villano che siede con un
pennato in mano, tanto bello e ben fatto, che è cosa rarissima, come
anco sono certi putti che vi sono, oltre ogni credenza vivi e naturali.
Dall'altra banda, facendo Pomona e Diana con altre dee, le aviluppò
di panni forse troppo pienamente, nondimeno tutta l'opera è bella e
molto lodata. Ma mentre che si lavorava quest'opera, venendo a
morte Leone, così rimase questa imperfetta, come molte altre simili a
Roma, a Firenze, a Loreto et in altri luoghi; anzi povero il mondo e
senza il vero mecenate degl'uomini virtuosi.
Tornato Iacopo a Firenze, fece in un quadro a sedere Santo Agostino
vescovo che dà la benedizione, con due putti nudi che volano per aria
molto belli, il qual quadro è nella piccola chiesa delle suore di San