Page 1420 - Giorgio Vasari
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presentassero al re Francesco a nome della Signoria, ebbe tanti favori
               e  tanto  seppe  fare  e  dire,  che  il  gonfalonieri  et  i  signori  diedero
               commessione si togliesse e si pagasse alla moglie di Pierfrancesco.
               Per  che,  andando  con  Giovambattista  alcuni  ad  essequire  in  ciò  la
               volontà de' signori, arivati a casa di Pierfrancesco, la moglie di lui che

               era in casa, disse a Giovambattista la maggior villania che mai fusse
               detta  ad  altro  uomo:  "Adunque",  diss'ella,  "vuoi  essere  ardito  tu
               Giovambattista, vilissimo rigattiere, mercatantuzzo di quattro danari,

               di  sconficcare  gl'ornamenti  delle  camere  de'  gentiluomini  e  questa
               città  delle  sue  più  ricche  et  onorevoli  cose  spogliare,  come  tu  hai
               fatto  e  fai  tuttavia,  per  abbellirne  le  contrade  straniere  et  i  nimici
               nostri? Io di te non mi maraviglio, uomo plebeo e nimico della tua
               patria, ma dei magistrati di questa città, che ti comportano queste

               scelerità  abominevoli.  Questo  letto,  che  tu  vai  cercando  per  lo  tuo
               particolare interesse et ingordigia di danari, come che tu vada il tuo
               malanimo con finta pietà ricoprendo, è il letto delle mie nozze, per

               onor delle quali Salvi mio suocero fece tutto questo magnifico e regio
               apparato, il quale io riverisco per memoria di lui e per amore di mio
               marito, et il quale io intendo col proprio sangue e colla stessa vita
               difendere.  Esci  di  questa  casa  con  questi  tuoi  masnadieri,
               Giovambattista,  e  vadi  a  chi  qua  ti  ha  mandato  comandando  che

               queste cose si lievino dai luoghi loro, che io son quella che di qua
               entro non voglio che si muova alcuna cosa; e se essi, i quali credono
               a  te  uomo  dappoco  e  vile,  vogliono  il  re  Francesco  di  Francia

               presentare,  vadano  e  si  gli  mandino,  spogliandone  le  proprie  case,
               gl'ornamenti e letti delle camere loro; e se tu sei più tanto ardito che
               tu venghi per ciò a questa casa, quanto rispetto si debba dai tuoi pari
               avere  alle  case  de'  gentiluomini,  ti  farò  con  tuo  gravissimo  danno
               conoscere". Queste parole adunque di madonna Margherita, moglie di

               Pierfrancesco Borgherini e figliuola di Ruberto Acciaiuoli nobilissimo e
               prudentissimo cittadino, donna nel vero valorosa e degna figliuola di
               tanto padre, col suo nobil ardire et ingegno fu cagione che ancor si

               serbano queste gioie nelle lor case.
               Giovanmaria  Benintendi,  avendo  quasi  ne'  medesimi  tempi  adorna

               una sua anticamera di molti quadri di mano di diversi valentuomini, si
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