Page 1404 - Giorgio Vasari
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cose a fine Cristofano di sua mano, per esser in quel tempo il Vasari
amalato et aver lasciato fra l'altre cose quel quadro imperfetto.
Finalmente venendosi a fare un terrazzo, che è dopo la camera di
Giove et allato a quella di Opi, si ordinò di farvi tutte le cose di
Giunone, e così fornito tutto l'ornamento di stucchi con ricchissimi
intagli e varii componimenti di figure, fatti secondo i cartoni del
Vasari, ordinò esso Vasari che Cristofano conducesse da sé solo in
fresco quell'opera, disiderando, per esser cosa che aveva a vedersi da
presso e di figure non più grandi che un braccio, che facesse qualche
cosa di bello in quello che era sua propria professione. Condusse
dunque Cristofano in un ovato della volta uno sposalizio con Iunone
in aria e dall'uno de' lati in un quadro Ebe, dea della gioventù, e
nell'altro Iride, la quale mostra in cielo l'arco celeste. Nella medesima
volta fece tre altri quadri, due per riscontro et un altro maggiore alla
dirittura dell'ovato, dove è lo sposalizio, nel quale è Giunone sopra il
carro a sedere tirato dai pavoni. In uno degl'altri due che mettono in
mezzo questo è la dea della Potestà e nell'altro l'Abondanza col corno
della copia a' piedi; sotto sono nelle faccie in due quadri, sopra
l'entrare di due porte, due altre storie di Giunone: quando converte la
figliuola d'Inaco fiume in vacca e Calisto in orsa. Nel fare della quale
opera pose sua eccellenza grandissima affezzione a Cristofano
veggendolo diligente e sollecito oltre modo a lavorare, perciò che non
era la mattina a fatica giorno, che Cristofano era comparso in sul
lavoro, del quale avea tanta cura e tanto gli dilettava, che molte
volte non si forniva di vestire per andar via, e tal volta, anzi spesso,
avvenne che si mise per la fretta un paio di scarpe (le quali tutte
teneva sotto il letto) che non erano compagne, ma di due ragioni, et
il più delle volte aveva la cappa a rovescio e la caperuccia dentro.
Onde una mattina comparendo a buon'ora in sull'opera, dove il signor
Duca e la signora Duchessa si stavano guardando et
apparecchiandosi d'andare a caccia, mentre le dame e gli altri si
mettevano a ordine, s'avvidero che Cristofano al suo solito aveva la
cappa a rovescio et il cappuccio di dentro, per che ridendo ambidue,
disse il Duca: "Cristofano, che vuol dir questo portar sempre la cappa
a rovescio?". Rispose Cristofano: "Signore, io nol so, ma voglio un dì