Page 140 - Giorgio Vasari
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Nicola  Pisano,  e  finite  nel  milleduecentotrentatre  come  si  dirà  al

               luogo  suo,  essendo  Operai,  quando  si  cominciarono,  Abellenato  et
               Aliprando, come per alcune lettere nel medesimo luogo intagliate in
               marmo, apertamente si vede. Le quali figure di mano di Nicola Pisano
               mostrano  quanto  per  lui  migliorasse  l'arte  della  scultura.  Simili  a

               questi furono per lo più, anzi tutti gli edifizii, che dai tempi detti di
               sopra  insino  all'anno  milledugentocinquanta  furono  fatti  in  Italia,
               perciò che poco o nullo acquisto o miglioramento si vide nello spazio

               di tanti anni avere fatto l'architettura, ma essersi stata nei medesimi
               termini  et  andata  continuando  in  quella  goffa  maniera  della  quale
               ancora  molte  cose  si  veggiono,  di  che  non  farò  al  presente  alcuna
               memoria,  perché  se  ne  dirà  di  sotto,  secondo  l'occasioni  che  mi  si
               porgeranno.

               Le sculture e le pitture similmente buone state sotterrate nelle rovine

               d'Italia,  si  stettono  insino  al  medesimo  tempo  rinchiuse  o  non
               conosciute dagli uomini ingrossati nelle goffezze del moderno uso di
               quell'età,  nella  quale  non  si  usavano  altre  sculture  né  pitture,  che
               quelle le quali un residuo di vecchi artefici di Grecia facevano, o in

               imagini di terra e di pietra o dipignendo figure mostruose e coprendo
               solo  i  primi  lineamenti  di  colore.  Questi  artefici,  come  migliori,
               essendo  soli  in  queste  professioni,  furono  condotti  in  Italia,  dove
               portarono, insieme col musaico, la scultura e la pittura in quel modo

               che  la  sapevano;  e  così  le  insegnarono  agli  Italiani  goffe  e
               rozzamente;  i  quali  Italiani  poi  se  ne  servirono,  come  si  è  detto  e
               come si dirà, insino a un certo tempo.

               E gli uomini di quei tempi non essendo usati a veder altra bontà né
               maggior  perfezzione  nelle  cose  di  quella  che  essi  vedevano,  si
               maravigliavano, e quelle ancora che baronesche fossero, nondimeno

               per le migliori apprendevano. Pur, gli spirti di coloro che nascevano,
               aitati in qualche luogo dalla sottilità dell'aria, si purgarono tanto, che
               nel  MCCL  il  cielo,  a  pietà  mossosi  dei  begli  ingegni  che  'l  terren
               toscano  produceva  ogni  giorno,  li  ridusse  alla  forma  primiera.  E

               sebbene gli innanzi a loro avevano veduto residui d'archi, o di colossi,
               o di statue, o pili, o colonne storiate, nell'età che furono dopo i sacchi
               e  le  ruine  e  gl'incendi  di  Roma,  e'  non  seppono  mai  valersene  o
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