Page 139 - Giorgio Vasari
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L'edifizio sopra detto del Duomo di Pisa, svegliando per tutta Italia et
in Toscana massimamente l'animo di molti a belle imprese, fu
cagione che nella città di Pistoia si diede principio l'anno mille e
trentadue alla chiesa di S. Paolo, presente il beato Atto, vescovo di
quella città, come si legge in un contratto fatto in quel tempo; et
insomma a molti altri edifizii, de' quali troppo lungo sarebbe fare al
presente menzione.
Non tacerò già, continuando l'andar de' tempi, che l'anno poi mille e
sessanta fu in Pisa edificato il tempio tondo di S. Giovanni, dirimpetto
al Duomo et in su la medesima piazza. E quello che è cosa
maravigliosa e quasi del tutto incredibile, si trova, per ricordo in uno
antico libro dell'Opera del Duomo, detto che le colonne del detto S.
Giovanni, i pilastri e le volte furono rizzate e fatte in quindici giorni e
non più. E nel medesimo libro, il quale può chiunche n'avesse voglia
vedere, si legge che per fare quel tempio fu posta una gravezza d'un
danaio per fuoco; ma non vi si dice già se d'oro o di piccioli. Et in quel
tempo erano in Pisa, come nel medesimo libro si vede, trentaquattro
mila fuochi. Fu certo questa opera grandissima di molta spesa e
difficile a condursi, e massimamente la volta della tribuna fatta a
guisa di pera, e di sopra coperta di piombo. Il di fuori è pieno di
colonne, d'intagli, e d'istorie, e nel fregio della porta di mezzo è un
Gesù Cristo con dodici Apostoli di mezzo rilievo, di maniera greca.
I Lucchesi ne' medesimi tempi, cioè l'anno 1061, come concorrenti de'
Pisani, principiarono la chiesa di S. Martino in Lucca col disegno, non
essendo allora altri architetti in Toscana, di certi discepoli di
Buschetto. Nella facciata dinanzi della qual chiesa si vede appiccato
un portico di marmo con molti ornamenti et intagli di cose fatte in
memoria di papa Alessandro Secondo, stato, poco innanzi che fusse
assunto al pontificato, vescovo di quella città; della quale edificazione
e di esso Alessandro si dice in nove versi latini pienamente ogni cosa.
Il medesimo si vede in alcune altre lettere antiche intagliate nel
marmo sotto il portico infra le porte. Nella detta facciata sono alcune
figure, e sotto il portico molte storie di marmo di mezzo rilievo della
vita di S. Martino e di maniera greca; ma le migliori, le quali sono
sopra una delle porte, furono fatte centosettanta anni doppo da