Page 1394 - Giorgio Vasari
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poca voglia che il Vasari aveva di starvi le disuasioni di Cristofano, si
partirono amendue. Ma perché Cristofano, essendo ribello dello stato
di Firenze, non poteva seguitare Giorgio, se ne tornò a San Giustino
dove non fu stato molto, facendo sempre qualcosa per lo già detto
abbate, che andò a Perugia la prima volta che vi andò papa Paulo
Terzo, dopo le guerre fatte con i perugini, dove nell'apparato che si
fece per ricevere Sua Santità, si portò in alcune cose molto bene, e
particolarmente al portone detto di frate Rinieri, dove fece Cristofano,
come volle monsignor della Barba allora quivi governatore, un Giove
grande irato et un altro placato, che sono due bellissime figure, e
dall'altra banda fece un Atlante col mondo addosso et in mezzo a due
femine, che avevano una la spada e l'altra le bilance in mano. Le
quali opere, con molte altre che fece in quelle feste Cristofano, furono
cagione che fatta poi murare dal medesimo pontefice in Perugia la
cittadella, Messer Tiberio Crispo, che allora era governatore e
castellano, nel fare dipignere molte stanze volle che Cristofano, oltre
quello che vi avea lavorato Lattanzio pittore marchigiano insin allora,
vi lavorasse anch'egli. Onde Cristofano non solo aiutò al detto
Lattanzio, ma fece poi di sua mano la maggior parte delle cose
migliori, che sono nelle stanze di quella fortezza dipinte. Nella quale
lavorò anco Raffaello dal Colle et Adone Doni d'Ascesi, pittore molto
pratico e valente, che ha fatto molte cose nella sua patria et in altri
luoghi. Vi lavorò anco Tommaso del Papa Celio pittore cortonese; ma
il meglio che fusse fra loro e vi acquistasse più lode, fu Cristofano,
onde messo in grazia da Lattanzio del detto Crispo, fu poi sempre
molto adoperato da lui.
Intanto avendo il detto Crispo fatto una nuova chiesetta in Perugia,
detta Santa Maria del Popolo, e prima del Mercato, et avendovi
cominciata Lattanzio una tavola a olio, vi fece Cristofano di sua mano
tutta la parte di sopra, che invero è bellissima e molto da lodare.
Essendo poi fatto Lattanzio, di pittore bargello di Perugia, Cristofano
se ne tornò a San Giustino, vi si stette molti mesi pur lavorando per
lo detto signor abate Bufolini. Venuto poi l'anno 1543 avendo Giorgio
a fare per lo illustrissimo cardinal Farnese una tavola a olio per la
Cancelleria grande et un'altra chiesa di Santo Agostino, per Galeotto