Page 1265 - Giorgio Vasari
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d'una camera che ha tre lunette per faccia e due in ciascuna testa,
con un partimento di fregii che rigirono intorno intorno, alcune opere
bellissime. Nel mezzo della volta fa il partimento due quadri: nel
primo, dove si finge che l'ornamento tenga un panno di seta, pare
che si veggia tessuto in quello Scipione Africano rendere la giovane
intatta al suo marito, e nell'altro Zeusi, pittore celebratissimo che
ritrae più femmine ignude, per farne la sua pittura che s'avea da
porre nel tempio di Giunone. In una delle lunette, in figurette di
mezzo braccio in circa, ma bellissime, sono i due fratelli romani che,
essendo nimici, per lo publico bene e giovamento della patria
divengono amici. Nell'altra che segue è Torquato, che per osservare
la legge, dovendo esser cavati gli occhi al figliuolo, ne fa cavare uno
a lui et uno a sé. In quella che segue è la petizione... il quale, dopo
essergli state lette le sue sceleratezze fatte contra la patria e popolo
romano, è fatto morire. In quella che è a canto a questa è il popolo
romano che delibera la spedizione di Scipione in Affrica. A lato di
questa è in un'altra lunetta un sacrifizio antico pieno di varie figure
bellissime, con un tempio tirato in prospettiva, che ha rilievo assai,
perché in questo era Domenico veramente eccellente maestro.
Nell'ultima è Catone che si uccide, essendo sopragiunto da alcuni
cavalli che quivi sono dipinti bellissimi. Ne' vani similmente delle
lunette sono alcune piccole istorie molto ben finite, onde la bontà di
quest'opera fu cagione che Domenico fu da chi allora governava
conosciuto per eccellente pittore e messo a dipignere nel palazzo de'
Signori la volta d'una sala, nella quale usò tutta quella diligenza,
studio e fatica che si poté maggiore, per mostrar la virtù sua et
ornare quel celebre luogo della sua patria che tanto l'onorava.
Questa sala, che è lunga due quadri e larga uno, ha la sua volta non
a lunette, ma a uso di schifo; onde, parendogli che così tornasse
meglio, fece Domenico il partimento di pittura con fregi e cornici
messe d'oro tanto bene, che senza altri ornamenti di stucchi o d'altro,
è tanto ben condotto e con bella grazia, che pare veramente di
rilievo. In ciascuna, dunque, delle due teste di questa sala è un gran
quadro, con una storia et in ciascuna faccia ne sono due, che mettono
in mezzo un ottangolo: e così sono i quadri sei, e gl'ottangoli due, et