Page 1262 - Giorgio Vasari
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maestri e le statue e pili antichi d'opera maravigliosa. Laonde non
passò molto che egli divenne fiero nel disegnare, copioso
nell'invenzioni e molto vago coloritore. Nel quale spazio, che non
passò due anni, non fece altra cosa degna di memoria, che una
facciata in Borgo con un'arme colorita di papa Giulio Secondo.
In questo tempo, essendo condotto in Siena, come si dirà a suo
luogo, da uno degli Spanocchi mercante, Giovan Antonio da Verzelli
pittore e giovane assai buon pratico e molto adoperato da'
gentiluomini di quella città (che fu sempre amica e fautrice di tutti i
virtuosi) e particolarmente in fare ritratti di naturale, intese ciò
Domenico, il quale molto desiderava di tornare alla patria. Onde,
tornatosene a Siena, veduto che Giovann'Antonio aveva gran
fondamento nel disegno, nel quale sapeva che consiste l'eccellenza
degl'artefici, si mise con ogni studio, non gli bastando quello che
aveva fatto in Roma, a seguitarlo, esercitandosi assai nella notomia e
nel fare ignudi. Il che gli giovò tanto, che in poco tempo cominciò a
essere in quella città nobilissima molto stimato. Né fu meno amato
per la sua bontà e costumi, che per l'arte: perciò che dove Giovan
Antonio era bestiale, licenzioso e fantastico, e chiamato, perché
sempre praticava e viveva con giovinetti sbarbati, il Soddoma e per
tale ben volentieri rispondeva, era dall'altro lato Domenico tutto
costumato e da bene e, vivendo cristianamente, e' stava il più del
tempo solitario. E perché molte volte sono più stimati dagl'uomini
certi che sono chiamati buon compagni e sollazevoli, che i virtuosi e
costumati, i più de' giovani sanesi seguitavano il Soddoma
celebrandolo per uomo singulare. Il qual Soddoma, perché come
capriccioso aveva sempre in casa, per sodisfare al popolaccio,
papagalli, bertuccie, asini nani, cavalli piccoli dell'Elba, un corbo che
parlava, barbari da correr palii et altre sì fatte cose, si aveva
acquistato un nome fra il volgo, che non si diceva se non delle sue
pazzie.
Avendo dunque il Soddoma colorito a fresco la facciata della casa di
Messer Agostino Bardi, fece a sua concorrenza Domenico in quel
tempo medesimo dalla colonna della postierla vicina al Duomo, la
facciata d'una casa de' Borghesi, nella quale mise molto studio. Sotto