Page 1263 - Giorgio Vasari
P. 1263

il tetto fece in un fregio di chiaro scuro alcune figurine molto lodate, e

               negli  spazii  fra  tre  ordini  di  finestre  di  trevertino  che  ha  questo
               palagio,  fece  e  di  color  di  bronzo  di  chiaro  scuro  e  colorite  molte
               figure di dii antichi e d'altri, che furono più che ragionevoli, se bene fu
               più lodata quella del Soddoma; e l'una e l'altra di queste facciate fu

               condotta l'anno 1512. Dopo fece Domenico in San Benedetto, luogo
               de'  monaci  di  Monte  Oliveto,  fuori  della  porta  a  Tufi  in  una  tavola
               Santa Caterina da Siena che riceve le stimmate sotto un casamento,

               un San Benedetto ritto da man destra et a sinistra un San Ieronimo in
               abito di cardinale, la quale tavola per essere di colorito molto dolce
               et  aver  gran  rilievo,  fu  et  è  ancora  molto  lodata.  Similmente  nella
               predella di questa tavola fece alcune storiette a tempera con fierezza
               e vivacità incredibile, e con tanta facilità di disegno, che non possono

               aver  maggior  grazia  e  nondimeno  paiono  fatte  senza  una  fatica  al
               mondo. Nelle quali storiette è quando alla medesima Santa Caterina
               l'angelo mette in bocca parte dell'ostia consacrata dal sacerdote; in

               un'altra è quando Gesù Cristo la sposa et appresso ella riceve l'abito
               da San Domenico, con altre storie.

               Nella chiesa di San Martino fece il medesimo, in una tavola grande,
               Cristo nato et adorato dalla Vergine, da Giuseppo e da' pastori, et a
               sommo alla capanna un ballo d'Angeli bellissimo. Nella quale opera,
               che è molto lodata dagl'artefici, cominciò Domenico a far conoscere a

               coloro che intendevano qualche cosa, che l'opere sue erano fatte con
               altro fondamento che quelle del Soddoma. Dipinse poi a fresco nello
               spedale  grande  la  Madonna  che  visita  Santa  Elisabetta,  in  una
               maniera molto vaga e molto naturale, e nella chiesa di Santo Spirito

               fece in una tavola la Nostra Donna col Figliuolo in braccio, che sposa
               la  detta  Santa  Caterina  da  Siena,  e  dagli  lati  San  Bernardino,  San
               Francesco,  San  Girolamo  e  Santa  Caterina  vergine  e  martire.  E
               dinanzi,  sopra  certe  scale,  San  Piero  e  San  Paolo,  ne'  quali  finse

               alcuni  riverberi  del  color  de'  panni  nel  lustro  delle  scale  di  marmo
               molto  artifiziosi.  La  quale  opera,  che  fu  fatta  con  molto  giudizio  e
               disegno,  gl'acquistò  molto  onore,  sì  come  fecero  ancora  alcune
               figurine fatte nella predella della tavola, dove San Giovanni battezza

               Cristo,  un  re  fa  gettar  in  un  pozzo  la  moglie  e'  figliuoli  di  San
   1258   1259   1260   1261   1262   1263   1264   1265   1266   1267   1268