Page 1150 - Giorgio Vasari
P. 1150

re Filippo Cattolico di Spagna lo tenga apresso di sé con premiallo et
               onorallo  per  le  virtù  sue  nello  intaglio  in  cavo  e  di  rilievo  della
               medesima professione, che non ha pari per far ritratti di naturale, nel
               quale egli vale infinitamente, e nell'altre cose.

               Di  Filippo  Negrolo  milanese,  intagliatore  di  cesello  in  arme  di  ferro
               con  fogliami  e  figure,  non  mi  distenderò  avendo  operato,  come  si

               vede, in rame, cose che si veggono fuor di suo, che gli hanno dato
               fama  grandissima.  E  Gasparo  e  Girolamo  Misuroni  milanesi
               intagliatori,  di  quali  s'è  visto  vasi  e  tazze  di  cristallo  bellissime,  e
               particolarmente  hanno  condotti  per  il  duca  Cosimo  dua  che  son

               miracolosi,  oltre  che  ha  fatto  in  un  pezzo  di  elitropia  un  vaso  di
               maravigliosa grandezza e di mirabile intaglio, così un vaso grande di
               lapislazari,  che  ne  merita  lode  infinita;  et  Iacopo  da  Trezzo  fa  in
               Milano il medesimo; che nel vero hanno renduta questa arte molto

               bella e facile.
               Molti sarebbano che io potrei raccontare, che nello intaglio di cavo

               per le medaglie, teste e rovesci, che hanno paragonato e passato gli
               antichi, come Benvenuto Cellini, che al tempo che egli esercitò l'arte
               dello orefice in Roma sotto papa Clemente, fece dua medaglie dove,
               oltra alla testa di papa Clemente che somigliò che par viva, fé in un

               rovescio la Pace che ha legato il Furore e bruscia l'armi, e nell'altra
               Moisè  che,  avendo  percosso  la  pietra,  ne  cava  l'acqua  per  il  suo
               popolo assetato, che non si può far più in quell'arte così; poi nelle
               monete e medaglie che fece per il duca Alessandro in Fiorenza. Del

               cavalier Lione Aretino, che in questo fatto il medesimo, altrove se ne
               farà memoria e delle opere che ha fatto e che egli fa tuttavia.

               Pietropavolo Galeotto romano, fece ancor lui, e fa appresso il duca
               Cosimo,  medaglie  de'  suoi  ritratti,  e  conii  di  monete,  et  opere  di
               tarsia  immitando  gl'andari  di  maestro  Salvestro,  che  in  tale

               professione fece in Roma cose maravigliose, eccellentissimo maestro.

               Pastorino da Siena ha fatto il medesimo nelle teste di naturale, che si
               può dire che abbi ritratto tutto il mondo di persone, e signori grandi e
               virtuosi, et altre basse genti; costui trovò uno stucco sodo da fare i
               ritratti  che  venissino  coloriti  a  guisa  de'  naturali,  con  le  tinte  delle
   1145   1146   1147   1148   1149   1150   1151   1152   1153   1154   1155