Page 1146 - Giorgio Vasari
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state, ha una bellissima veduta. Ma non poté godersi Matteo questa
stanza fatta a suo capriccio quanto arebbe voluto: perché liberato che
fu dalla sua prigionia, il re Francesco mandò subito per uno a posta a
richiamar Matteo in Francia, e pagargli la provisione eziandio del
tempo che era stato in Verona. E giunto là, lo fece maestro de' conii
della zecca. Onde Matteo, presa moglie in Francia, s'accomodò,
poiché così piacque al re suo signore, a vivere in que' paesi. Della
qual moglie ebbe alcuni figliuoli, ma a lui tanto dissimili, che n'ebbe
poca contentezza.
Fu Matteo così gentile e cortese, che chiunche capitava in Francia,
non pure della sua patria Verona, ma lombardo, carezzava
straordinariamente. Fu suo amicissimo in quelle parti Paulo Emilio
Veronese, che scrisse l'istorie franzesi in lingua latina. Fece Matteo
molti discepoli, e fra gl'altri un suo veronese, fratello di Domenico
Brusciasorzi, due suoi nipoti, che andarono in Fiandra, et altri molti
Italiani e Franzesi, de' quali non accade far menzione. E finalmente si
morì non molto dopo la morte del re Francesco di Francia.
Ma per venire oramai all'eccellente virtù di Valerio Vicentino, del
quale si ragionerà, egli condusse tante cose grande e piccole,
d'intaglio, encavo e di rilievo, ancora con una pulitezza e facilità che è
cosa da non credere; e se la natura avesse fatto così buon maestro
Valerio di disegno, come ella lo fece eccellentissimo nello intaglio, e
diligente e pazientissimo nel condur l'opere sue da che fu tanto e
spedito, arebbe passato di gran lunga gli antichi, come gli paragonò,
e con tutto ciò ebbe tanto ingegno, che si valse sempre o de' disegni
da lui o degli intagli antichi nelle sue cose. Condusse Valerio a papa
Clemente VII una cassetta tutta di cristalli, condotta con mirabil
magisterio, che n'ebbe da quel Pontefice per sua fattura scudi
duomila d'oro, dove Valerio intagliò in que' cristalli tutta la Passione
di Gesù Cristo col disegno d'altri; la qual cassetta fu poi donata da
papa Clemente al re Francesco a Nizza, quando andò a marito la sua
nipote al duca d'Orliens, che fu poi il re Arrigo. Fece Valerio per il
medesimo papa alcune paci bellissime, et una croce di cristallo
divina, e similmente conii da improntar medaglie, dov'era il ritratto di
papa Clemente con rovesci bellissimi, e fu cagione che nel tempo suo