Page 1081 - Giorgio Vasari
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VITE DI FRA' IOCONDO E DI LIBERALE E D'ALTRI VERONESI
Se gli scrittori delle storie vivesseno qualche anno più di quello che è
comunemente conceduto al corso dell'umana vita, io per me non
dubito punto che arebbono, per un pezzo, che aggiugnere alle
passate cose già scritte da loro; perciò che, come non è possibile che
un solo, per diligentissimo che sia, sappia a un tratto così a punto il
vero, e in picciol tempo, i particolari delle cose che scrive, così è
chiaro come il sole che il tempo, il quale si dice padre della verità, va
giornalmente scoprendo agli studiosi cose nuove. Se quando io
scrissi, già molti anni sono, quelle vite de' pittori et altri, che allora
furono publicate, io avesse avuto quella piena notizia di fra' Iocondo
Veronese, uomo rarissimo et universale in tutte le più lodate facultà,
che n'ho avuto poi, io averei senza dubbio fatta di lui quella onorata
memoria che m'apparecchio di farne ora a benefizio degl'artefici, anzi
del mondo. E non solamente di lui, ma di molti altri Veronesi stati
veramente eccellentissimi. Né si maravigli alcuno se io gli porrò tutti
sotto l'effigie d'un solo di loro, perché non avendo io potuto avere il
ritratto di tutti, sono forzato a così fare; ma non per questo sarà
defraudata, per quanto potrò io, la virtù di niuno di quello che se le
deve.
E perché l'ordine de' tempi et i meriti così richieggiono, parlerò prima
di fra' Iocondo, il quale, quando si vestì l'abito di San Domenico, non
fra' Iocondo semplicemente, ma fra' Giovan Iocondo fu nominato. Ma
come gli cascasse quel Giovanni non so, so bene che egli fu sempre
fra' Iocondo chiamato da ognuno. E se bene la sua principal
professione furono le lettere, essendo stato non pur filosofo e teologo
eccellente, ma bonissimo greco, il che in quel tempo era cosa rara
cominciando a punto allora a risorgere le buone lettere in Italia, egli
nondimeno fu anco come quello che di ciò si dilettò sempre
sommamente, eccellentissimo architetto: sì come racconta lo
Scaligero contra il Cardano, et il dottissimo Budeo ne' suoi libri de
Asse e nell'osservazioni che fece sopra le pandette. Costui, dunque,