Page 1082 - Giorgio Vasari
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essendo gran literato, intendente dell'architettura e bonissimo
prospettivo, stette molti anni appresso Massimiliano imperatore, e fu
maestro nella lingua greca e latina del dottissimo Scaligero, il quale
scrive aver udito dottamente disputar fra' Iocondo innanzi al detto
Massimiliano di cose sottilissime.
Raccontano alcuni, che ancor vivono e di ciò benissimo si ricordano,
che rifaccendosi in Verona il ponte detto della Pietra nel tempo che
quella città era sotto Massimiliano imperatore, e dovendosi rifondare
la pila di mezzo, la quale molte volte per avanti era rovinata, fra'
Iocondo diede il modo di fondarla e di conservarla ancora per sì fatta
maniera che per l'avenire non rovinasse. Il qual modo di conservarla
fu questo, che egli ordinò che detta pila si tenesse sempre fasciata
intorno di doppie travi lunghe e fitte nell'acqua d'ogn'intorno, acciò la
difendessino in modo che il fiume non la potesse cavare sotto,
essendo che in quel luogo, dove è fondata, è il principal corso del
fiume che ha il fondo tanto molle che non vi si truova sodezza di
terreno da potere altrimenti fondarla. Et invero fu ottimo, per quello
che si è veduto, il consiglio di fra' Iocondo, perciò che da quel tempo
in qua è durata e dura, senza avere mai mostrato un pelo, e si spera,
osservandosi quanto diede in ricordo quel buon padre, che durerà
perpetuamente.
Stette fra' Iocondo in Roma nella sua giovinezza molti anni, e dando
opera alla cognizione delle cose antique, cioè non solo alle fabriche,
ma anco all'inscrizzioni antiche che sono nei sepolcri et all'altre
anticaglie, e non solo in Roma, ma ne' paesi all'intorno et in tutti i
luoghi d'Italia, raccolse in un bellissimo libro tutte le dette inscrizzioni
e memorie e lo mandò a donare, secondo ch'affermano i Veronesi
medesimi, al Magnifico Lorenzo Vecchio de' Medici, con il quale, come
amicissimo e fautor di tutti i virtuosi, egli e Domizio Calderino, suo
compagno e della medesima patria, tenne sempre grandissima
servitù. E di questo libro fa menzione il Poliziano nelle sue Mugillane,
nelle quali si serve d'alcune autorità del detto libro, chiamando fra'
Iocondo peritissimo in tutte l'antiquità. Scrisse il medesimo sopra i
Comentarii di Cesare, alcune osservazioni che sono in stampa. E fu il
primo che mise in disegno il ponte fatto da Cesare sopra il fiume