Page 1022 - Giorgio Vasari
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Gostanza, quando le Sabine son rapite; la qual istoria fa conoscere
non meno la sete et il bisogno del rapirle, che la fuga e la miseria
delle meschine portate via da diversi soldati, et a cavallo et in diversi
modi. E non sono in questa sola simili avvertimenti, ma anco e molto
più nelle istorie di Muzio e d'Orazio, e la fuga di Porsena re di
Toscana. Lavorarono nel giardino di Messer Stefano dal Bufalo, vicino
alla fontana di Trevi, storie bellissime del fonte di Parnaso. E vi fecero
grottesche e figure piccole, colorite molto bene. Similmente nella
casa del Baldassino, da S. Agostino, fecero graffiti e storie, e nel
cortile alcune teste d'imperatori sopra le finestre. Lavorarono in
Monte Cavallo vicino a S. Agata una facciata dentrovi infinite e
diverse storie, come quando Tuzia vestale porta dal Tevere al tempio
l'acqua nel crivello, e quando Claudia tira la nave con la cintura. E
così lo sbaraglio che fa Camillo, mentre che Brenno pesa l'oro. E nella
altra facciata doppo il cantone, Romolo et il fratello alle poppe della
lupa, e la terribilissima pugna d'Orazio, che mentre solo fra mille
spade difende la bocca del ponte, ha dietro a sé molte figure
bellissime, che in diverse attitudini con grandissima sollecitudine, co'
picconi tagliano il ponte. Èvvi ancora Muzio Scevola, che nel cospetto
di Porsena abbrucia la sua stessa mano che aveva errato nell'uccidere
il ministro in cambio del re; dove si conosce il disprezzo del re et il
desiderio della vendetta. E dentro in quella casa fecero molti paesi.
Lavorarono la facciata di S. Pietro in Vincola e le storie di S. Pietro in
quella con alcuni profeti grandi. E fu tanto nota per tutto la fama di
questi maestri, per l'abbondanza del lavoro, che furono cagione le
publiche pitture da loro con tanta bellezza lavorate, che meritarono
lode grandissima in vita, et infinita et eterna, per l'imitazione, l'hanno
avuta dopo la morte. Fecero ancora su la piazza, dove è il palazzo de'
Medici, dietro a Naona, una faccia coi trionfi di Paulo Emilio, et infinite
altre storie romane. Et a S. Salvestro di Monte Cavallo, per fra
Mariano, per casa e per il giardino alcune cosette; et in chiesa li
dipinsero la sua cappella e due storie colorite di S. Maria Maddalena,
nelle quali sono i macchiati de' paesi fatti con somma grazia e
discrezione, perché Polidoro veramente lavorò i paesi e macchie
d'alberi e sassi, meglio d'ogni pittore. Et egli nell'arte è stato cagione