Page 1910 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1910

119      EN



               Quali lacrime di Sirene devo aver bevuto

               stillate da alambicchi immondi come inferno,
               per dar paura alle speranze e speranze alle paure,
               sentendomi sconfitto in ogni mia vittoria!
               Quali misere colpe può aver commesso il cuore,

               quando si credeva al sommo d’ogni gioia!
               Come vagavan fuori dalle orbite i miei occhi
               nell’eccitazione di tal delirante febbre!
               O vantaggio del male: ora solo riconosco

               che sempre il bene è dal mal reso migliore
               e che l’amore infranto, ricostruito a nuovo,
               cresce ancor più bello, più forte, ben più grande.
                               Così, mortificato, ritorno all’amor mio,

                               e dal mal guadagno tre volte quel che ho perso.
   1905   1906   1907   1908   1909   1910   1911   1912   1913   1914   1915