Page 1909 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1909

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               Se per risvegliare il nostro appetito

               stimoliamo il palato con ghiottonerie piccanti
               e per proteggerci da malattie senza alcun sintomo,
               ci ammaliamo con purghe per evitar l’infermità:
               anch’io, colmo della tua instancabile dolcezza,

               orientai il mio vitto alle salse amare
               e sazio di piacere trovai un certo conforto
               nell’essere malato senza ragion fondata.
               Ma l’astuta strategia in amor di premunirci

               da mali inesistenti, diede vita a vere colpe
               e finì per aggravare una sana situazione
               che ricca di benessere, con mal volle curarsi.
                               Ma da questo imparo e giusta è la lezione,

                               i farmaci avvelenano chi s’ammalò di te.
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