Page 1906 - Shakespeare - Vol. 4
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Mentono i versi che finora ho scritto,
specie ove dissi che non potevo amar di più;
allora la mia mente non sapeva che in futuro
una fiamma tanto grande potesse ardere più viva.
Ma pensando al Tempo, i cui infiniti eventi
s’insinuan tra giuramenti e mutan decreti di re,
spogliano sacre bellezze, stroncan audaci disegni,
volgono all’incostanza le più salde menti:
ahimè − temendo la tirannia del Tempo − perché
non dissi allora: “T’amo d’un amor supremo”,
quando ero certo al di là di ogni incertezza
di consacrare quel presente, ignaro del domani?
Amore è un bimbo; non potevo dir così,
avrei sentito grande quanto ancora cresce.