Page 2713 - Shakespeare - Vol. 3
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CITTADINO

               Questa che hai davanti.



              CORIOLANO
                               Grazie, amico. Addio.


                                                   Il cittadino se ne va.



               O mondo, la tua instabilità malfida!
               Amici giurati che sembrano avere nei petti

               un solo cuore, che hanno sempre in comune
               il tempo, il sonno, i pasti, il lavoro,
               quasi gemelli d’amore, inseparabili,
               in meno d’un’ora, per un dissenso da niente
               prorompono nell’amicizia più amara.

               E certi nemici mortali
               che solevano vegliare la notte in preda all’odio
               macchinando come distruggersi a vicenda, per

               un caso qualunque, una sciocchezza che vale
               un uovo marcio, eccoli amici del cuore,
               eccoli legare le proprie sorti. Così è per me.
               Il posto dove nacqui lo odio, il mio amore
               va a questa città nemica. Entriamo.

               Se mi ammazza, non fa che giustizia. Se m’accetta,
               servirò il suo paese.
                                                                                                           Esce.




                                                   Scena V       38     EN


                                                 Musica. Entra un servo.



              SERVO
          Vino, vino, vino! Che razza di servizio! Dormono tutti, mi pare.
                                                                                                           Esce.


                                                   Entra un altro servo.
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