Page 2698 - Shakespeare - Vol. 3
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COMINIO

                               Basta, basta così.



              CORIOLANO
               Per quale motivo,
               eletto console da tutti, dopo appena un’ora
               mi fate raffronto di rimangiarvi

               la vostra elezione?



              SICINIO
                               Rispondi a noi, invece.



              CORIOLANO
               Dite allora. È vero, tocca a me.



              SICINIO
               Noi t’accusiamo di aver tentato di togliere
               a Roma le magistrature costituite, di
               puntare subdolamente alla tirannia,

               per cui sei un traditore del popolo.



              CORIOLANO
               Come? Traditore?



              MENENIO
                               No, con calma!
               La tua promessa!



              CORIOLANO
               L’inferno più profondo inghiotta il popolo!

               Mi chiami traditore, tu, tribuno insolente!
               Puoi avere negli occhi ventimila condanne
               a morte, e nel tuo artiglio
               altrettanti milioni, e sulla bocca bugiarda

               migliaia di milioni di condanne, sempre
               ti dirò che mentisci con la stessa
               voce spontanea con cui prego gli dei.
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