Page 2663 - Shakespeare - Vol. 3
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con quale arroganza vestì la veste dell’umiltà
e come vi beffò nel chiedere i voti.
Ma il vostro affetto, memore dei suoi servizi,
v’impedì di capire la sua condotta presente,
piena di scherno, indecorosa, improntata
all’odio incallito che vi porta.
BRUTO
La colpa
gettatela pure su noi vostri tribuni
che ci siamo dati da fare − ma sempre
che non nascessero ostacoli −
per convincervi a votarlo.
SICINIO
Dite pure che
l’avete votato più per nostro comando
che per vera inclinazione. Le vostre coscienze
preoccupate da ciò che dovevate fare
più che da ciò che avreste dovuto,
ve l’hanno fatto eleggere contro la vostra
inclinazione. Date la colpa a noi.
BRUTO
Sì, senza risparmio. Dite che vi abbiamo
istruito su lui: a quanti anni cominciò
a servire la patria, e per quanto tempo,
e da che stirpe discende − la nobile casa
dei Marzi, da cui venne quell’Anco Marzio,
figlio della figlia di Numa, che fu re
qui dopo il grande Ostilio. La stessa
casata di Publio e Quinto, che qui
portarono la nostra acqua migliore
con gli acquedotti; e Censorino, chiamato
così, e meritatamente, perché
scelto due volte dal popolo come censore
fu il suo grande antenato.