Page 2627 - Shakespeare - Vol. 3
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false e ipocrite. Quando l’acciaio diventa
               morbido come la seta del parassita,
               combatta costui in prima fila. Basta, vi dico.
               Perché non mi sono lavato il naso che sanguina,

               perché ho battuto qualche debole poveraccio
               − cosa che molti han fatto qui senza
               menzione − voi mi portate alle stelle
               con acclamazioni iperboliche,

               come se amassi vedere il mio poco nutrito
               di lodi in salsa di menzogne.



              COMINIO
                               Troppa modestia.
               Sei più crudele con la tua rinomanza
               che grato a noi che te la diamo sinceri.

               Abbi pazienza, se sei in collera con te stesso
               ti metteremo i ferri ai polsi − come a uno
               che vuol farsi del male − poi

               ragioneremo con te senza rischio.
               Dunque sia noto
               a noi e al mondo, che Caio Marzio
               ha vinto questa guerra. In riconoscimento
               gli do il mio nobile cavallo che tutti

               qui conoscono, e i suoi finimenti.
               E da questo momento, per ciò che ha fatto a Corioli
               chiamatelo, con l’applauso e il grido dell’esercito,

               Caio Marzio Coriolano.
               Porta sempre con onore il tuo titolo!


                                      Squillano le trombe e rullano i tamburi.



              TUTTI
               Caio Marzio Coriolano!



              CORIOLANO
               Vado a lavarmi,
               e quando avrò la faccia pulita vedrete

               se arrossisco o no. Comunque, grazie.
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