Page 2626 - Shakespeare - Vol. 3
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Sarebbe reticenza peggiore d’un furto,
               non meno grave di una calunnia,
               nascondere ciò che hai fatto, silenziare
               ciò che anche a levarlo sopra torri e tetti

               sarebbe poco lodato. Perciò, ti prego −
               per segnare ciò che sei, non per premiare
               ciò che hai fatto − ascoltami
               qui, davanti all’esercito.



              MARZIO

               Ho ferite addosso, e mi bruciano
               a sentirsi ricordate.



              COMINIO
                               Se non bruciassero
               potrebbero suppurare nell’ingratitudine
               e trovar cura nella morte. Di tutti i cavalli

               catturati − sono buoni e molti −
               di tutto il bottino preso in campo e in città
               ti diamo la decima parte, da prelevarsi
               prima della distribuzione, e solo

               a tua scelta.



              MARZIO
                               Grazie, generale, non posso
               convincere il mio cuore ad accettare
               un compenso per la mia spada. Lo rifiuto,
               e insisto, la mia parte sarà uguale alla parte

               di chi mi ha visto combattere.


              Lunghi squilli di trombe. Tutti gridano «Marzio! Marzio!» e lanciano in alto i
                     copricapi e le aste. Cominio e Larzio restano a capo scoperto.



              MARZIO
               Possano questi strumenti che profanate                20
               non suonare più! Quando i tamburi e le trombe

               si mettono ad adulare sul campo, le corti
               e le città si riempiano di facce
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