Page 2576 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2576

108 IV, xiv, 38 Allusione allo scudo di Aiace, rinforzato da sette strati di pelle di bue, di cui parla Omero
                 nell’Iliade (VII, 193) e Ovidio nelle Metamorfosi (XIII, 2).
            109 IV, xiv, 47-49 Tale concetto è compiutamente espresso da Shakespeare nel sonetto 23, vv. 3-4 e
                 7-8.

            110 IV,  xiv,  53  Nell’Eneide  (VI,  467-474)  Didone  dimora  nell’Ade  col  marito  Sicheo  e  respinge  Enea
                 quando questi si avvicina: ma Shakespeare non ha di questi scrupoli di fedeltà nell’evocare la celebre
                 coppia di amanti dell’antichità.
            111 IV, xiv, 81 segg. Un episodio analogo è nel Julius Caesar, V, iii, 36-50.

            112 IV, xiv, 101 Per quest’immagine della morte vista come amante, cfr.  I, ii, 140-1, III, xiii, 193, V, ii,
                 294 e 314-315; e altrove in Shakespeare.

            113 IV, xv, didasc. Aloft: Sembra chiara indicazione che si tratta di un palcoscenico elisabettiano con lo
                 upper  stage,  come  nel  celebre  schizzo  (1596)  dello Swan  Theatre  lasciatoci  da  un  viaggiatore
                 olandese. Ma lo staging di questa scena è dibattuto. − Il duello di Antonio morente con Cleopatra
                 ha un che di wagneriano.
            114 IV, xv, 25-26 Per questo tipo di versi, cfr. nota a III, ii, 16-17.
            115 IV, xv, 52 Forse allusione o amaro richiamo a quanto detto in I, i, 46-47 e in II, v, 13-15.

            116 IV, xv, 85 L’immagine della «luce che si spegne» era apparsa in  II, xi, 3-4 e IV, xiv, 46; ricompare
                 in V, ii, 192.

            117 V,  i,  52 A  poor  Egyptian  yet  potrebbe  riferirsi  tanto  al  messaggero  («sono  ancora  un  povero
                 egiziano») quanto a Cleopatra («[vengo] da una che è ancora [per poco] egiziana»).

            118 V, ii, didasc.  Lo staging della prima parte della scena è dibattuto: in mancanza di indicazioni precise
                 (come  ad  es.  in IV, xv), si può presumere che la scena si svolga o sul front  stage  ovvero  nello
                 inner stage, che rappresentano una stanza nel mausoleo. Nella scena, Cleopatra gradualmente si
                 spoglia di ogni contatto con la realtà del mondo e si appresta con convinzione (e astuzia) al suicidio.
            119 V, ii, 7-8 Per l’immagine della terra come letame, che nutre egualmente re e pitocco, cfr.  sopra I, i,
                 35-36.
            120 V, ii, 71 Chiamandola «imperatrice», Dolabella mostra di considerare Cleopatra moglie di Antonio.

            121 V, ii, 81 Anche altrove Shakespeare usa la lettera O per indicare cose circolari (ad es. in Henry  V,
                 Prologo,  v.  13,  per  il  palcoscenico  rotondo  del  Globe  Theatre).  Nelle  rievocazioni  di  Cleopatra,
                 Antonio acquista sempre più dimensioni gigantesche e sovrumane, mitiche. Un’immagine analoga a
                 quella del verso seg. era stata usata (ma sarcasticamente) per Giulio Cesare nel Julius Caesar, I, ii,
                 135. Forse vi è presente l’idea della statua dell’Apollo di Rodi.

            122 V,  ii,  83-84  Secondo  Pitagora,  ciascuna  delle  sfere  dei  pianeti  si  muoveva  producendo  armonie
                 celesti, impercettibili all’orecchio umano. La dottrina si trovava espressa nella Repubblica di Platone
                 (X, 14), in Quintiliano, Plutarco e Montaigne.
            123 V, ii, 89 La metafora del delfino, oltre che di squisita bellezza, è tanto più appropriata in quanto il
                 delfino era ritenuto il re delle creature acquatiche (come il leone degli animali terrestri, l’aquila degli
                 uccelli  ecc.)  secondo  la  dottrina  medievale  ed  elisabettiana  delle  corrispondenze  fra  i  piani  della
                 creazione. − Cleopatra continua a proiettare Antonio su una dimensione mitica, e mitologica.

            124 V, ii, 140 sgg. È stato fatto notare che l’idea di questo episodio poté esser suggerita a Shakespeare
                 da  una  nota  marginale  del  Plutarco  di  North,  secondo  cui  «Cleopatra  inganna  bellamente  Ottavio
                 Cesare, come se volesse vivere». Si servirebbe cioè di questo espediente per convincere Ottaviano
                 che  non  ha  intenzione  di  suicidarsi,  bensì  di  continuare  a  vivere.  In  ogni  caso  è  un  episodio  di
                 squisita umanità, e come tale introdotto da Shakespeare.
            125 V, ii, 168 Livia Drusilla, la quarta moglie di Cesare Ottaviano.
   2571   2572   2573   2574   2575   2576   2577   2578   2579   2580   2581