Page 2572 - Shakespeare - Vol. 3
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40 II, ii, 199 Passo molto dibattuto, di cui si dà l’interpretazione più semplice. (Cloth of gold indicava un
                 tessuto  di  seta  colorata  su  trama  d’oro; tissue,  spesso  usato  come  sinonimo,  indicava  che  il  filo
                 stesso del tessuto era intrecciato).
              41 II, ii, 201 Il concetto è ripreso in V, ii, 98-100.

              42 II, ii, 207 Occorre ricordare che le sirene non hanno nulla in comune con le Nereidi, divinità del mare
                 Egeo, che avevano forma umana: ma l’accostamento è ugualmente efficace. Il verso che segue è
                 dibattuto  (e  molto  emendato):  ciononostante,  il  quadretto  è  reso  visibile  e  godibile  all’occhio,
                 tratteggiato con tocchi rapidi e appropriati, con frasi ellittiche e pregnanti di senso che non vanno
                 però mai a scapito dell’evidenza.

              43 II, ii, 224 Non tradurrei, come spesso si vede, «fattosi radere la barba»: Plutarco attribuisce una
                 barba ad Antonio e vi allude sopra, v. 7, Enobarbo.

              44 II, iii La scena introduce, tramite le parole dell’indovino, l’idea di un che di misterioso e demoniaco
                 che «offusca» Antonio al contatto con Ottaviano: onde, alla fine (vv. 37-39), l’esplicitazione della
                 scelta di Antonio che, accettato per amor di pace il «mercato», ritornerà al suo piacere in Oriente.
                 Nella scena V, la notizia del tradimento di Antonio scatena in Cleopatra le incontrollabili passioni della
                 donna che non è più regina.

              45 II, v, 3 Il gioco del bigliardo era sconosciuto agli antichi (non, naturalmente, a Shakespeare).
              46 II,  v,  15-18  L’episodio  è  narrato  nella  fonte:  ma  si  veda  come  Shakespeare  lo  trasformi
                 poeticamente ai vv. 19-23.
              47 II, v, 23 Ram ha non solo una connotazione concreta, ma una traccia di doppio senso (rinforzata
                 dal fruitful e dal barren seguenti).
              48 II, v, 33 Frase biblica proverbiale: i morti stan bene (in cielo).

              49 II, v, 78 Prima era Roma a doversi dissolvere nel Tevere (I, i, 33); ora l’Egitto nel Nilo.
              50 II, v, 103 Cioè, «che non sei odioso come le notizie che porti», ovvero «che non sei ingannatore
                 come sei sicuro che sia Antonio». Passo molto dibattuto (ed emendato): è un’altra di quelle frasi,
                 frequenti negli ultimi drammi di Shakespeare, il cui senso va colto al volo più che analiticamente.

              51 II, v, 106 I termini usati sono coerentemente quelli del linguaggio commerciale.
              52 II, v, 117 Allusione alle cosiddette «prospettive» illusionistiche, che quando si giravano mostravano
                 due o più raffigurazioni diverse. − La Gorgone era la Medusa, il cui sguardo trasformava gli uomini in
                 pietre.

              53 II,  vi  Nel  momento  in  cui  si  consolida  la  pace  anche  con  Pompeo,  Enobarbo  preannuncia
                 profeticamente che il «vincolo» che sembra costituire la forza dell’amicizia fra Ottaviano e Antonio
                 servirà in realtà a strangolarla (vv. 125-126).
              54 II, vi, 13 L’episodio è nel Julius Caesar, IV, iii, 275-287.

              55 II,  vi,  27  Come  riferisce  Plutarco,  Antonio  aveva  acquistato  all’asta  la  casa  di  Pompeo  Magno,
                 senza  poi  pagarla.  Quanto  al  cuculo  (v.  28),  non  costruisce  il  proprio  nido,  ma  lo  ruba  agli  altri
                 uccelli.

              56 II,  vi,  68-70  L’episodio  di  Cleopatra  condotta  segretamente  da  Cesare  avvolta  in  una  grossa
                 coperta − cui allude con poco tatto Pompeo, prevenuto dall’intervento di Enobarbo − è narrato nella
                 fonte.
              57 II, vii, didascalia Si noti che l’idea di presentare i tre triumviri ubriachi è di Shakespeare e non si trova
                 nella fonte. Anche qui l’Egitto appare come miraggio di melmosa fertilità e gioie sensuali, mentre la
                 tentazione del tradimento, offerta ma non accolta da Pompeo, indica che anche il mondo romano è
                 minato da una doppia − e falsa − morale. L’ubriacatura è generale.
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