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comunque un segno arcano.

              96 IV, v, 7 Nella fonte, Enobarbo diserta prima della battaglia di Azio. Che Antonio gli mandi dietro i suoi
                 tesori è a metà segno di nobiltà morale e, a metà, di un sottofondo teatrale ormai scontato in lui.
                 Ma che si tratti di grandezza morale è confermato dall’effetto che ha su Enobarbo, alla scena ix −
                 di farlo morire letteralmente di dolore.
              97 IV, viii, 22 Shakespeare allude qui a un gioco sportivo che Samuel Johnson identificava col gioco delle
                 barriers;  altri  lo  identificano  già  col  calcio.  −  L’esaltazione  di  Antonio  si  trasferisce  qui  anche  a
                 Cleopatra, temporaneamente.
              98 IV, xii, 4 La fonte parla di tale cattivo auspicio prima della battaglia di Azio, specificando però: sotto
                 la poppa.
              99 IV,  xii,  9  sgg.  La  «tirata»  di  Antonio  è  tanto  teatrale  nei  suoi  termini  quanto  è  sincera  nella  sua
                 denuncia  e  nel  suo  disgusto,  compreso  l’augurio  di  vedere  Cleopatra,  ora  divenuta  una witch,
                 umiliata nel trionfo.

            100 IV, xii, 22 Alcuni critici, ed in particolare Caroline Spurgeon (in Shakespeare’s  Imagery,  Cambridge
                 U.P.,  1965,  pp.  195-99),  hanno  analizzato  questo  tipico  cluster  di  immagini  shakespeariane,  che
                 ricollega l’idea del servilismo a quella del fawning dog, a sua volta collegata con quella del candy  e
                 degli sweets che si squagliano − immagini che a loro volta suscitano l’idea dell’adulazione e della falsa
                 amicizia, esprimendo il disgusto quasi fisico per tale atteggiamento morale. L’origine di tale cluster di
                 immagini è ricondotto dalla Spurgeon all’uso degli elisabettiani di nutrire i cani dalla tavola imbandita.
                 (Cfr. anche III, xiii, 165.)
            101 IV, xii, 28 Fast and loose: gioco truffaldino, praticato dagli zingari: arrotolata sul tavolo una corda o
                 una cintura, si trattava di infilare un chiodo nel nodo centrale per tenerla ferma, mentre in realtà
                 essa veniva facilmente sfilata da chi teneva il banco. Ma il «tira e molla» si applica perfettamente
                 alla natura del presunto inganno di Cleopatra: prima tener stretto, e poi mollare.

            102 IV, xii, 37 Il passo è dibattuto (e spesso emendato) perché alcuni intendono diminutives  =  small
                 coins e  doits (per dolts)  =  piccole  monete  olandesi.  Cleopatra  verrebbe  cioè  esibita  (come  si
                 esibivano alle fiere i mostri di natura) per quattro soldi.
            103 IV, xii, 43-45 La camicia di Nesso, il centauro ucciso da Ercole, inviata alla moglie di questi, Deianira,
                 come amuleto d’amore; quando Ercole l’indossò fu preso da tali spasimi che si fece bruciare su una
                 pira. Lica, che aveva portato la camicia a Deianira, fu scagliato in cielo da Ercole infuriato.
            104 IV, xiii, 2 Aiace Telamone, che impazzì di rabbia e si uccise quando lo scudo di Achille fu assegnato
                 a Ulisse e non a lui. Il cinghiale di Tessaglia fu inviato da Artemide per devastare le terre di Calidone,
                 e venne cacciato e ucciso dal figlio di questi.

            105 IV, xiv, 7 Col termine pageant (che indicava in origine le piattaforme − mobili o stazionarie − su cui
                 si  rappresentavano  i miracle plays,  onde  il  significato  di:  scena)  si  indicavano  i  «carri  mascherati»
                 che sfilavano per le vie in occasione di varie solennità, specie per l’insediamento del Lord Mayor di
                 Londra; di qui, per traslato, il significato di empty shows, vuote figurazioni, in quanto le figurazioni,
                 spesso  allegoriche,  di  questi  carri  sotto  l’apparenza  di  concretezza  e  di  realtà  erano  vuote.  Qui
                 giunge al suo culmine il leit-motiv della dissoluzione − subìta ma in certa misura quasi agognata. Cfr.
                 «The crown o’ the earth doth melt» in IV, xv, 63.
            106 IV,  xiv,  10 Dislimns  è  termine  coniato  da  Shakespeare,  e  si  spiega  come dis  +  (to)  limn  =
                 illuminare, miniare.
            107 IV, xiv, 20 Gioco di parole su triumph = trionfo, ma con indubbia allusione al significato di «matta»
                 nel gioco delle carte (l’odierno trump = matta è infatti corruzione di triumph). Mescolando le carte (e
                 cioè barando al gioco) a favore di Cesare, Cleopatra ha offerto la gloria di Antonio alla sua «carta
                 vincente» e al suo trionfo.
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