Page 2363 - Shakespeare - Vol. 3
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ANTONIO

               Non lamentare e non compiangere
               il miserevole cambiamento ora alla mia fine,
               ma solleva la tua pena ripensando

               alle antiche fortune in cui vivevo:
               il più grande e nobile principe del mondo;
               ed ora io non muoio ignobilmente,
               né mi tolgo l’elmetto da codardo
               davanti ad un compatriota: resto un romano

               vinto onorevolmente da un romano.
               Ora il mio spirito si invola,
               non reggo più.



              CLEOPATRA
                               Tu, più nobile tra gli uomini,

               vuoi morire? Non ti curi di me,
               dovrò io restare in questo mondo scialbo,
               che senza di te non è migliore
               d’un porcile? Guardate, donne mie;

               la corona del mondo si dissolve. Mio signore?
                                                                                            (Muore Antonio.)
               Ah, la ghirlanda di guerra è sfiorita,
               crollata la stella polare del soldato;

               ragazzini e ragazze ora sono alla pari
               degli uomini: ogni confronto è svanito,
               e più nulla rimane di notevole
               sotto l’orbita della luna.

                                                                                                      (Sviene.)


              CARMIANA

                               Calma, signora!



              IRAS
               È morta anche lei, la nostra sovrana.



              CARMIANA
               Signora!
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