Page 2343 - Shakespeare - Vol. 3
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(A Scaro.) Dammi la mano: a questa grande maga
               elogerò il tuo valore, e ti benedirà
               il suo grazie. O tu, luce del mondo,
               cingi il mio collo armato, balza

               con tutti i tuoi ornamenti al mio cuore
               attraverso l’impenetrabile armatura,
               e lì cavàlcane i battiti in trionfo!



              CLEOPATRA
               Re dei re! O grande valoroso, ritorni

               sorridendo, sei sfuggito indenne
               alla grande trappola del mondo?



              ANTONIO
               Mio usignolo, li abbiamo ricacciati
               nei loro letti. Ah, bambina mia,
               anche se capelli grigi si mescolano

               a quelli più giovani e castani,
               abbiamo ancora un cervello che nutre
               i nostri nervi, e può vincere
               punto per punto i ragazzini.         97   Guarda

               quest’uomo: offri alle sue labbra
               la tua mano che dispensa grazie.
               Baciala, mio guerriero. Oggi s’è battuto
               come se in odio agli uomini un dio

               menasse strage sotto il suo sembiante.



              CLEOPATRA
               Ti regalerò, amico, un’armatura
               tutta d’oro, appartenuta a un re.



              ANTONIO
               L’ha meritata, anche se fosse
               tempestata di rubini come il carro

               del sacro Febo. Dammi la mano,
               marceremo allegramente per Alessandria
               portando i nostri scudi intaccati
               come soldati che ne han fatto buon uso.
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