Page 2340 - Shakespeare - Vol. 3
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SOLDATO

               Enobarbo, Antonio ti ha mandato
               tutto il tuo tesoro, e in sovrappiù
               un suo dono generoso. Il messo

               è sotto la mia scorta, e alla tua tenda
               sta ora scaricando i suoi muli.



              ENOBARBO
               Te ne faccio dono.



              SOLDATO
                               Non scherzare, Enobarbo.
               Dico il vero: è meglio che tu scorti
               il messo fuori del campo. L’avrei fatto io,

               ma devo eseguire i miei ordini.
               Il tuo imperatore si comporta come Giove.
                                                                                                         (Esce.)



              ENOBARBO
               Solo io sono lo scellerato del mondo,

               e sento che lo sono più di tutti.
               Oh, Antonio, miniera di generosità,
               come avresti ripagato un miglior servizio,
               se così coroni d’oro la mia infamia!

               Mi scoppia il cuore: se rapida non lo spezza
               l’afflizione, un mezzo ancor più rapido
               farà prima: ma sarà l’afflizione,
               lo sento. Io combattere contro di te?

               No, mi cercherò un fosso in cui morire:
               il più sozzo meglio si conviene
               all’ultima parte della mia vita.
                                                                                                         (Esce.)




                                                   Scena VII          EN


                                  (Campo di battaglia fra i due accampamenti.)
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