Page 2264 - Shakespeare - Vol. 3
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CESARE
È opportuno che prima si discuta:
perciò abbiamo inviato in anticipo
le nostre proposte scritte. Avendole
vagliate, facci sapere se varranno
a fermare la tua spada scontenta,
e a riportare in Sicilia molti giovani gagliardi,
che altrimenti periranno qui.
POMPEO
A voi tre, unici senatori del mondo,
ministri supremi degli dei: non so
perché a mio padre dovrebbe mancare
chi lo vendichi, avendo amici e un figlio.
Giulio Cesare, che a Filippi apparve
in forma di spettro 54 al virtuoso Bruto,
là vi vide al lavoro per lui.
Cosa spinse il pallido Cassio a cospirare?
e che cosa spinse l’onesto romano, Bruto,
da tutti onorato, con gli altri armati,
corteggiatori della bella libertà,
a bagnare di sangue il Campidoglio
− se non il desiderio che un uomo
sia soltanto un uomo? E per questo
ho armato la mia flotta, che col suo peso
fa schiumare di collera l’oceano
e con la quale intendo punire
l’ingratitudine di Roma tracotante
verso il mio nobile padre.
CESARE
Come vuoi.
ANTONIO
Non puoi spaventarci, Pompeo, con le tue vele.
Ti affronteremo sul mare. Per terra,
sai bene di quanto ti soverchiamo.