Page 2260 - Shakespeare - Vol. 3
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CLEOPATRA

                               Che dici?
                                                                                               (Lo percuote.)
               Via di qui, lurida canaglia, o ti caverò

               gli occhi per prenderli a calci come palle;
               ti strapperò i capelli e ti farò frustare
                                                                                   (Scuotendolo su e giù.)
               con verghe di ferro, mettere in salamoia
               a macerare lentamente.



              MESSO

                               Graziosa signora,
               non son stato io che vi porto le notizie
               a fare il matrimonio.



              CLEOPATRA
                               Di’ che non è vero,

               e ti darò un’intera provincia,
               rialzerò le tue fortune. Le botte
               che hai preso saranno per la collera
               che mi hai provocato, e per di più
               ti arricchirò di qualsiasi dono

               tu possa chiedere in coscienza.



              MESSO
                                                    È sposato, signora.



              CLEOPATRA
               Furfante, hai vissuto fin troppo.
                                                                                       (Estrae un pugnale.)



              MESSO
                               Devo scappare;

               che volete fare, signora? Non è colpa mia.
                                                                                                         (Esce.)



              CARMIANA
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