Page 2257 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2257

lo feci crollare a letto ubriaco:
               poi gli misi le mie acconciature
               e il mio manto, mentre io indossavo
               la sua spada di Filippi. Oh, dall’Italia.



                                                     Entra un messo.



               Ficcami    47  le tue fertili notizie
               nell’orecchio da lungo tempo sterile.



              MESSO
               Signora... signora...



              CLEOPATRA
               Antonio è morto!... Se così dici, marrano,
               uccidi la tua padrona. Ma se annunci

               che è libero e sta bene, ecco dell’oro,
               ed ecco le mie vene più azzurre da baciare:
               una mano che re han sfiorato con le labbra
               e baciato tremanti.



              MESSO

                               Per prima cosa,
               signora, sta bene.



              CLEOPATRA
                               Eccoti altro oro.
               Ma attento, messere, da noi si dice
               che i morti stan bene:        48  se intendi questo

               l’oro che ti do lo colerò fuso
               nella tua gola nefanda.



              MESSO
                               Ascoltatemi, signora.



              CLEOPATRA
               Ebbene, avanti, ascolto.
   2252   2253   2254   2255   2256   2257   2258   2259   2260   2261   2262