Page 2239 - Shakespeare - Vol. 3
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(Roma. Casa di Lepido.)


                                              Entrano Enobarbo e Lepido.



              LEPIDO
               Buon Enobarbo, sarebbe meritevole
               e degno di voi invitare il vostro capitano
               ad un colloquio calmo e pacato.



              ENOBARBO

               Lo inviterò a parlare da par suo:
               se Cesare lo provoca, che Antonio
               guardi al di sopra del capo di Cesare,
               e gli parli tuonando come Marte.
               Per Giove, se fossi barbuto come Antonio,

               oggi non mi raderei la barba.           33



              LEPIDO
                               Non è momento
               per risentimenti personali.



              ENOBARBO
                               Ogni momento

               è buono per ciò che in esso matura.


              LEPIDO

               Ma le piccole cose alle grandi
               devono pur cedere il passo.



              ENOBARBO
                               No,
               non se vengono prima.



              LEPIDO
                               Parlate per ira:

               ma, vi prego, non soffiate sulla brace.
               Ecco che viene il nobile Antonio.
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