Page 2226 - Shakespeare - Vol. 3
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Tu ed io dobbiamo separarci, ma non è questo;
               tu ed io ci siamo amati, ma non è questo;
               lo sai bene, una cosa vorrei... Oh,
               la mia smemoratezza è proprio come Antonio,

               e ho scordato tutto.       17



              ANTONIO
                               Se il tuo rango regale
               non rendesse tua suddita la frivolezza,
               si potrebbe dire che tu l’incarni.



              CLEOPATRA
                               È ingrata fatica,

               tenersi vicino al cuore la frivolezza
               come fa Cleopatra. Ma perdonami,
               signore, le mie stesse grazie m’uccidono
               se non ti aggradano. Il tuo onore

               altrove ti reclama, e allora non badare
               alla sconsolata mia follia: che gli dei
               ti accompagnino! Sulla tua spada
               si posi il lauro della vittoria, e ai tuoi piedi

               si distenda un facile successo!          18



              ANTONIO
                               Andiamo.
               Vieni: separarci è per noi partire
               e insieme rimanere: così tu, restando,
               pur sempre con me parti, ed io partendo

               qui con te rimango. Andiamo via!
                                                                                                      (Escono.)



                                                  Scena IV        19     EN



                                                (Roma. Casa di Cesare.)


                       Entra Ottaviano leggendo una lettera, Lepido e il loro seguito.
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