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e dalla stessa tragedia. Nell’esaltazione poetica che gradualmente si
impadronisce del dramma − intima alla situazione drammatica e inerente alla
piena maturità di Shakespeare − si consuma ogni residuo di storia e tragedia.
In questo senso, pur assumendo storia e tragedia come elementi
imprescindibili del suo conflitto, egli le sublima entrambe nell’esaltazione
poetica. Già S.T. Coleridge, in epoca romantica, aveva specificato che «non
c’è dramma di Shakespeare in cui egli abbia seguito tanto puntualmente la
storia; e tuttavia ce ne sono pochi in cui egli ha tanto impresso l’idea di una
forza angelica − forse nessuno nel quale l’abbia impressa con più forza».
Antony and Cleopatra incarna insomma valutazioni diverse e apparentemente
inconciliabili dell’esperienza centrale (L.C. Knights) e si sviluppa su linee
tematiche che si chiariscono e sostengono a vicenda: la denuncia della
debolezza che giustifica la caduta dell’eroe tragico e al tempo stesso
l’espressione suprema dell’amore come valore oltre il tempo e la morte.
Struttura e personaggi
Strutturalmente, Antony and Cleopatra è il più fluido e «aperto» dei drammi
shakespeariani, il più spazioso, sia per l’ampiezza del setting e degli sfondi,
sia per il trascorrere della vicenda da un ambiente all’altro, dall’uno all’altro
momento drammatico, esulando da una stretta consequenzialità di nessi o
transizioni. (In tal senso alcuni critici possono ancor oggi sostenere che nel
dramma non vi sia vero e proprio plot − ossia concatenazione causale e
cronologica di eventi.) L’ampiezza degli sfondi e la fluidità strutturale sono
inoltre dilatate dalla dimensione cosmica e metafisica (in ogni senso)
costantemente introdotta o suggerita dalla imagery; esprimono la vastità e la
complessità del tema rendendo possibile lo sviluppo parallelo del motivo
storico e di quello individuale; riflettono la connaturale ambivalenza dei
personaggi, fino a permetterne il dissolvimento finale.
Nei primi tre atti del dramma vengono delineati parallelamente il motivo del
contrasto fra Egitto e Roma e il motivo dell’intima divisione di Antonio fra la
ragione storica e l’attaccamento a Cleopatra e all’Egitto. Il prevalere di
quest’ultimo − e cioè della debolezza di Antonio − trasforma il contrasto
storico in aperto conflitto, minando le possibilità di affermazione di Antonio.
Nell’atto IV la vicenda storica si risolve così giustamente con la sua sconfitta,
e in esso passa in primo piano la tragedia individuale. Ma già qui la tragedia
sfuma paradossalmente in affermazione delle ragioni individuali e affettive
che hanno ispirato quella condotta, mentre nell’atto V, dominato dalla figura