Page 2192 - Shakespeare - Vol. 3
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arido e sterile (seppure necessario e legittimo) e un disordine ricco di calore e
          vitalità  pur  nella  corruzione,  capace  di  porsi  come  alternativa,  almeno  sul
          piano poetico, alle ragioni della storia.
          Spunti per un tale bilanciamento Shakespeare poteva trovarne nei precedenti

          letterari e drammatici, per la verità non molto numerosi. Se nel Medioevo si
          era perso o minimizzato il senso del ruolo storico di Antonio, va ricordato che
          accanto alla «Cleopatràs lussuriosa» di Dante c’è la Cleopatra annoverata fra
          le claris mulieribus e le eroine d’amore (come ad es. nella Legend of Good

          Women  di  Chaucer).  In  certi  drammi  rinascimentali  −  quali  ad  es.  il Marc
          Antoine  di  Robert  Garnier,  tradotto  in  inglese  nel  1590  dalla  contessa  di
          Pembroke,  sorella  di  Sir  Philip  Sidney,  che  è  probabile  Shakespeare
          conoscesse  −  si  nota  come  la  condanna  dei  due  amanti  sul  piano  storico

          s’ammanti  di  grande  fascino  romantico  e  sentimentale.  Da  questi  testi  il
          drammaturgo poté avere indicazioni per il suo atteggiamento aperto e diviso
          sull’interpretazione  da  dare  ai  fatti,  pur  risolvendolo  in  unità  tematica  e  di
          ispirazione.  Gli  riuscì  infatti  di  fondere  in  equilibrio  il  dramma  storico  di

          Antonio con la sua tragedia individuale, la condanna dei suoi motivi con la
          simpatia per i suoi moventi, il ruolo eversivo di Cleopatra con l’esaltazione
          dell’intensità passionale; di conciliare il sordido con l’esaltante, la corruzione
          con la grandezza, la debolezza umana con il vigore affettivo che trascende i

          suoi limiti e si fa gloriosa visione del mondo; di conciliare sconfitta e tragedia
          con il superamento poetico di entrambe.




          Storia, tragedia e poesia


          Considerare Antony  and  Cleopatra  (come  spesso  in  passato)  tragedia
          dell’amore  senile  e  della  decadenza  sensuale  significa  ridurne  di  molto
          l’importanza.  Il  conflitto  inscenato  è  ad  un  tempo  storico,  individuale  e

          poetico. Per la sua «infatuazione» Antonio abdica al ruolo di triumviro, ma il
          suo conflitto con Ottaviano è pur sempre per il dominio dell’impero romano. E
          come  l’immenso  sfondo  imperiale  si  dilata  a  dimensione  ed  ampiezza
          cosmiche proprio per l’intensità della passione dei due amanti, così il conflitto

          di Antonio non è solo con se stesso o con Ottaviano, ma investe e coinvolge
          due contrastanti visioni del mondo che vanno al di là della storia.
          Il    dramma         è     caratterizzato        da     un’esaltante        contraddittorietà          e
          dall’ambivalenza conferita ai due poli del conflitto, ai personaggi, e ai mondi

          che  essi  incarnano.  Trascurando  il  ruolo  storico,  Antonio  resta  avvinto  a
          Cleopatra: ma il mondo egiziano non è solo di corruzione, bensì è di pienezza
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