Page 2004 - Shakespeare - Vol. 3
P. 2004

SECONDO SICARIO

                               Io sono uno, signore,
               che i colpi vili e gli schiaffi del mondo
               han tanto esasperato, che non m’importa

               cosa faccio a suo scapito.


              PRIMO SICARIO

                               E io un altro
               così stanco di disgrazie, così sbattuto
               dalla fortuna, che metterei la vita
               a qualsiasi rischio: o cambiarla

               o sbarazzarmene.


              MACBETH

                               Lo sapete tutti e due:
               Banquo è il nemico.



              SICARI
                               Lo sappiamo, maestà.



              MACBETH
               Nemico mio anche, e così mortale

               che ogni minuto della sua vita è un colpo
               alla mia bocca dell’anima. Certo potrei
               spazzarlo dalla mia vista con atto aperto
               giustificato dal mio volere. Ma non posso
               a causa di certi amici suoi e miei

               alla cui devozione non rinuncio, anzi dovrò
               piangere la caduta di chi abbatto.
               Ecco perché sollecito il vostro aiuto,

               e quest’affare lo maschero agli occhi di tutti
               per molte gravi ragioni.



              SECONDO SICARIO
                               Monsignore, faremo
               quanto ci comandate.



              PRIMO SICARIO
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