Page 2732 - Shakespeare - Vol. 2
P. 2732
CRESSIDA
Bene, bene, è fatto, è finito. Eppure no,
non manterrò la mia parola.
DIOMEDE
E allora, addio.
Non tornerai a schernire Diomede.
CRESSIDA
Non andartene. Non si può dire parola
che subito ti arrabbi.
DIOMEDE
Questi scherzi non mi piacciono.
TROILO
Neanche a me, per Plutone! ma ciò che a te non va
a me piace di più.
DIOMEDE
Allora, dovrò venire? A che ora?
CRESSIDA
Sì, vieni. O Giove! Vieni: sarò punita per questo.
DIOMEDE
Ad allora, dunque.
CRESSIDA
Buona notte. Vieni, ti prego.
Esce Diomede.
Troilo, addio! Un occhio ancora ti guarda
ma l’altro occhio vede col mio cuore.
Ah, povero nostro sesso! In noi trovo questo difetto,
l’errore dei nostri occhi guida l’animo nostro,
e ciò che l’errore guida deve errare. E allora concludi
che le anime guidate dagli occhi sono piene di turpitudini.